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Cinema, come la tecnologia ha cambiato il settore

Il digitale ci ha permesso di avere tanti nuovi strumenti per svolgere le più disparate mansioni. Con gli smartphone, ad esempio, è possibile fare di tutto: scattare foto ad altissima risoluzione, inviare mail e bonifici, compilare moduli, scrivere e chi più ne ha più ne metta. Un oggetto rivoluzionario, questo, che già da solo ci ha aperto un sacco di porte, così come ha fatto del resto la tecnologia stessa che oggi ha assunto tante declinazioni.

Ci sono gli NFT, l’intelligenza artificiale generativa, la realtà visuale e aumentata, insomma, tanti strumenti che oggi vengono impiegati nei vari settori. Nel settore videoludico, ad esempio, viene usata per creare una grafica sempre più fedele alla realtà, con scenari sì inventati, ma talmente fatti bene che sembrano essere veri. Per non parlare poi delle esperienze di gioco, sempre più coinvolgenti e appassionanti. Ma anche siti d’intrattenimento di nicchia, come ad esempio l’Online Casino di Betway, hanno potuto usufruire del digitale per ritagliarsi il proprio spazio all’interno del settore.

Lo stesso discorso si può applicare inoltre anche all’industria cinematografica che, tra piattaforme di streaming sempre più ricche di contenuti da poter vedere in ogni momento della giornata e nuovi modi di fare cinema, sta portando l’intero settore a livelli inimmaginabili anche soltanto fino a qualche anno fa. D’altronde, la tecnologia ha sempre fatto passi da gigante in questo contesto, che a sua volta si è sempre rivelato un campo molto adatto alla ricerca e allo sviluppo di innovazioni. Vediamo quali sono le più importanti degli ultimi anni.

Le nuove tecnologie del cinema

Tra le ultime tecnologie ad esser state impiegate nel cinema, troviamo l’intelligenza artificiale, utilizzata praticamente in ogni ambito della produzione di un film, dalla scrittura dei copioni fino ad arrivare alla fase di post-produzione. Ad esempio, viene usata per offrire nuovi spunti per la stesura di una sceneggiatura, aiutando e supportando registi e sceneggiatori a trovare sempre nuovi modi per coinvolgere il pubblico, oltre che cercare di adattare il più possibile l’intera produzione ad un determinato tipo di target, sulla base delle analisi elaborate dagli algoritmi. Ma non solo.

Sì, perché l’AI viene utilizzata anche per generare effetti visivi particolari e modificare determinati contesti per migliorare ulteriormente la pellicola, sia durante che dopo le riprese delle scene. Ciò consente quindi di avere una maggiore flessibilità, riducendo al tempo stesso i costi legati alla produzione di un film e anche il tempo impiegato nel realizzare un determinato lavoro.

Un’altra tecnologia molto impiegata, e già da diversi anni ormai, è la realtà aumentata (AR) e virtuale (VR), oggi perfettamente integrata nel contesto cinematografico, tanto da portare alla creazione di sale ad hoc, e utilizzata per creare un’esperienza ancora più coinvolgente e immersiva per gli spettatori.

A tal proposito, il caso forse più esemplificativo che può far comprendere come funzionano queste tecnologie è il cortometraggio “Carne y Arena” di Alejandro G. Iñárritu, che ha utilizzato la VR per far immergere gli spettatori in storie coinvolgenti, facendo loro vivere le emozioni dei personaggi in prima persona. La realtà aumentata, d’altra parte, offre nuove possibilità di interazione tra il mondo reale e quello virtuale, ampliando il concetto di spettacolo cinematografico.

In particolare, il film, che ricordiamo è stato il primo ad esser stato prodotto in realtà virtuale vincendo anche l’Oscar Special Achievement Award dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, mette lo spettatore in mezzo ad un gruppo di migranti messicani che stanno cercando di oltrepassare i confini del loro Paese per entrare negli Stati Uniti, fino al momento in cui vengono fermati dalle autorità. La storia si basa su reali interviste realizzate dallo stesso regista premio Oscar che raccontano le mille difficoltà che incontrano queste persone per cercare di trovare condizioni di vita migliore negli States.

Tutte queste tecnologie stanno quindi ampliando i modi di fare cinema, con la cosiddetta creatività digitale che sta prendendo sempre più piede tra registi e produttori. Film come i nuovi “Re Leone” e “Avatar” sfruttano la tecnologia digitale per creare ambientazioni e personaggi virtuali incredibilmente realistici. Ciò non solo consente la creazione di opere visive inedite, ma anche la possibilità di esplorare nuovi generi e stili narrativi superando i confini del mondo fisico.

Tra gli altri esempi di innovazione tecnologica nel cinema troviamo il deepfake, che permette di ricreare digitalmente attori del passato in nuove produzioni, come le reinterpretazioni di film classici o le realizzazioni di sequenze che, senza l’uso di questi strumenti, sarebbero impossibili da concretizzare, anche se ciò sta portando a più di qualche discussione tra interpreti e addetti ai lavori. Un altro è invece la blockchain che, sulla falsariga degli NFT, permette di gestire in maniera ancora migliore diritti d’autore e, anche, semplificare la distribuzione dei film grazie ad una maggiore trasparenza nelle transazioni. Questo perché questa tecnologia garantisce l’autenticità dei soggetti coinvolti.

C’è poi un altro esempio di come l’evoluzione tecnologica sta avendo un impatto concreto nel mondo del cinema ed è quello dell’interattività. Alcuni registi, infatti, hanno già sperimentato, anche con successo, questo campo dando modo agli spettatori di influenzare lo sviluppo della trama con applicazioni e domande dedicate e, addirittura, in alcuni casi, di decidere le sorti degli stessi protagonisti del film o della serie tv.

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