Contatore accessi gratis Il GGG di Spielberg è un quasi flop?

Il GGG di Spielberg è un quasi flop?

Il GGG di Spielberg è un quasi flop?

Il 4 luglio nei cinema degli States è sbarcato Il GGG – Il Grande Gigante Gentile.

Il GGG non sfonda nei primi due giorni al botteghino

Produzione Disney e regia di Steven Spielberg. Già da soli questi due nomi dovrebbero garantire qualità e successo. Se poi aggiungiamo che il film è tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi di Roald Dahl (alzi la mano chi non ha mai aperto un suo libro…), sembra ovvio che sarà il cavallo da battere. Invece, il titolo non è arrivato minimamente alle aspettative. Troppo presto per parlare di flop, ma i numeri parlano chiaro. Ai box office si è posizionato alle spalle delle altre due “corazzate” disneyane: Alla ricerca di Dory Tarzan. Dei 140 milioni di dollari spesi, nei primi due giorni ne ha incassati solo 26. Certo, il film deve ancora arrivare oltreoceano, ma i sintomi per un flop ci sono.

Unioni poco felici

Questa è la prima collaborazione tra Spielberg e la Disney. Le votazioni per questo film sono state generose (71% su Rotten Tomatoes), e sappiamo bene che incassi e qualità non vanno per forza a braccetto. Il colosso di produzione non è estraneo a collaborazioni poco felici con registi affermati. Basti pensare a Kenneth Branagh e ai suoi Thor Cenerentola. Oppure a Tim Burton e ad Alice nel paese delle meraviglie. Come spesso accade, la logica della produzione finisce per prevalere e soffocare le capacità del singolo. Non possiamo certo ancora parlare di prodotto scadente, né di fallimento ai botteghini. Da una parte c’è il timore di vedere “rovinati” due dei più grandi storytellers dei nostri tempi. E Spielberg non è estraneo ai flop (basti pensare ad A.I. del 2001). Dall’altro il sentore e la speranza che il regista di Jurassic Park Hook sia in perfetta sintonia con la migliore Disney. È però probabile che, se il film non otterrà quanto sperato dai botteghini, questa collaborazione non avrà seguito. Questo sposalizio tra tre “fabbricatori si sogni” rischia di frantumarsi contro la realtà del guadagno.

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