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Recensione: Drift, Cavalca l’Onda

recensione drift, cavalca l'ondaRecensione Drift, Cavalca l’Onda – Tratto da una storia vera, Drift e’ l’esperienza di vita dei fratelli Jimmy (Xavier Samuel) e Andy Kelly (Myles Pollard). I due cavalcano le onde nell’Australia degli anni Settanta sin da piccoli, quando Kat, la madre (Robyn Malcolm), scappa assieme a loro da un marito violento per insediarsi in una piccola cittadina conservatrice sulla costa occidentale, Seacliff. Jimmy, il piu’ giovane e anche il piu’ scapestrato dei fratelli, “surfa” cercando di domare onde altissime. Ci riesce per l’orgoglio del fratello Andy, piu’ grande, maturo ed animato da un notevole spirito imprenditoriale. Mette in piedi il primo negozio di tavole da surf ed accessori della zona. Kat stessa cuce le mute da vendere. I surfisti piu’ noti del circuito professionistico vogliono possedere una tavola Kelly per contendersi onde gigantesche. In breve tempo i fratelli creano un marchio destinato a fare successo. Ma le stesse tavole sono per Andy e Jimmy croce e delizia. I problemi non mancano. Amici e conoscenti entrano ed escono dalle loro vite, come il vagabondo JB (Sam Worthington-meglio noto per il ruolo di Jake Sully in Avatar) che con la sua macchina fotografica subacquea immortala le acrobazie di Jimmy. Oppure l’amico-fratello Gus (Aaron Glenane) che li coinvolge in un traffico di droga loro malgrado. L’unica a rimanere al loro fianco nel bene e nel male assieme alla madre e’ l’affascinante Hawaiiana Lani (Lesley-Ann Brandt), di cui entrambi i fratelli sono innamorati.

recensione Drift cavalca l'onda

Recensione Drift, Cavalca l’Onda LA CRITICA

Il surf film e’ un genere cinematografico tutto da scoprire, ma ben pochi sono stati i film che hanno raggiunto il successo. Tra questi forse solo Point Break (1991) di Kathryn Bigelow. La genialita’ di questa produzione, come in quella della Bigelow, e’ senza dubbio la cinematografia. Gia’ nella sequenza iniziale in bianco e nero si coglie la raffinatezza dell’occhio del direttore della fotografia, Geoffrey Hall, ma e’ soprattutto nell’audacia delle riprese a colori dei surfisti-cameramen Rick Rifici e Rick Jankovich, che si costruisce l’identita’ del film. E’ vero che la fortuna dei fratelli Kelly nasce e cresce sulla terra ferma, ma e’ tra le onde che tutto ha inizio. Le riprese girate sotto la cresta dell’onda, mentre questa sta per inghiottire i temerari dell’oceano sono impressionanti–da togliere il fiato. Ci si chiede come abbiano fatto. Non si puo’ dire la stessa cosa degli attori, fatta eccezione per Worthington, i cui silenzi ed espressioni incantano. La recitazione di Samuel e Pollard e’ da co-protagonisti a testimonianza del fatto che il vero protagonista del film e’ solo l’oceano con le sue onde. Lo strenuo tentativo di rendere lo spirito hippie dell’Australia degli anni Settanta si perde nelle improbabili extension di Jimmy che a volte sembra piu’ uno spaventapasseri che un surfer. Ma e’ quando Jimmy si toglie il montone di pelle dalle spalle, indossa la muta e tace (!) lasciando invece parlare le onde, che lo spettatore si dimentica della mediocre performance degli attori per apprezzare il dialogo delle onde.

Il film esce in Italia giovedi’ 8 agosto a due anni dal suo primo ciak!

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