Contatore accessi gratis Recensione Burying the ex: a volte è difficile chiudere una storia

Recensione Burying the ex: a volte è difficile chiudere una storia

Recensione Burying the ex

Joe Dante si mostra a Lido, con il suo personalissimo modo di “ Burying the ex “ ( seppelire l’ex, appunto). Titolo fuori concorso, sfogo di applausi e sorrisi a fine proiezione, il motivo? È un omaggio al cinema horror di serie B.

“Romero e figli, traslochi” è solo una delle citazioni imperdibili della pellicola, locandine d’epoca “che non sono neanche in inglese “ ( come dirà la fidanzata zombie di Anton Yelchin ). Appunto ritroviamo il mal sfruttato attore da “Cymbeline”, nelle vesti di Max: un ragazzo ossessionato dai classici horror. La sua fidanzata Evelyn (Ashley Greene) è una ragazza isterica, disinibita e blogger ecologica.Una notte nel negozio degli orrori, dove lui lavora, si giurano amore eterno alla presenza di un “satanico genio” ( cosi scritto sull’etichetta del prodotto). Ma la convivenza non può andare avanti per le lunghe, e quando Max decide di lasciare la vegana Ev, un incidente mortale porta lei alla morte, e lui alla conoscenza di una nuova ragazza, Olivia (Alexandra Daddario).
Peccato che la presto dimenticata Ev, ci metterà poco a dissotterrassi ,“perché amore, tu non sai quanto cazzo è faticoso uscire da una tomba!”, dirà in seguito, tornando a casa.

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Dunque gli anni ’80 sono tornati, o almeno a ricordarci che sono esistiti, Explores o Pirahna, sono ormai pietre miliari che hanno cresciuto e divertito almeno un paio di generazioni. Dante non sbaglia, presenta il prodotto come “trash” e vince tutte le risate del pubblico, citazioni “appese” ovunque, un bel po’ di cervello frullato e l’immancabile tette-culo. Ritrovare Ashley Greene, da vampira di casa Twilight a zombie perso nell’amore, fa sorridere, sorretti poi dalla sua decomposizione continua, denti marci e labbra gelatinose.

Inoltre da segnalare è il cameo di Dick Miller, volto storico (L’’ululato, Grremlins ), la pellicola piace, nella sua totale leggerezza, scritta con intelligenza e diretta in modo uniforme e progressivo e priva di particolari ambizioni: solo a ricordare quando i B- movie, diventavano Cult.

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