Contatore accessi gratis Sciopero di Hollywood: sarà un 2024 senza contenuti?

Sciopero di Hollywood: sarà un 2024 senza contenuti?

Il mondo dello spettacolo sconvolto dallo sciopero: attori e sceneggiatori insorgono contro i colossi dello streaming. Le lotte per i diritti e la sfida dell'intelligenza artificiale mettono in discussione il futuro dell'industria dell'intrattenimento.

L’ombra della protesta si abbatte su Hollywood mentre attori e sceneggiatori alzano la voce contro i colossi dello streaming e le dinamiche di produzione che hanno rivoluzionato l’industria dell’intrattenimento. Fran Drescher, celebre per il ruolo della nanny nel telefilm “La Tata,” ora alla guida della SAG-AFTRA, il sindacato degli attori di Hollywood, ha lanciato un discorso incendiario, sottolineando come le dinamiche di guadagno siano profondamente sbilanciate a favore dei produttori, e come la lotta sia diventata urgente.

Sciopero a Hollywood: Attori e Sceneggiatori Contro i Giganti dello Streaming, cosa aspettarci dal 2024?

Una delle questioni al centro della disputa è l’erosione dei residuals, i compensi per attori, registi e sceneggiatori per le repliche e la redistribuzione dei contenuti. Nell’era dello streaming, queste royalties sono state decimate dalle case di produzione, lasciando spesso gli artisti con compensi irrisori, se non addirittura marginali. La realtà è che la competizione feroce delle piattaforme di streaming ha portato molti a puntare sulla quantità piuttosto che sulla qualità, mettendo ulteriormente sotto pressione gli artisti e gli sceneggiatori.

L’ascesa dell’intelligenza artificiale rappresenta una minaccia reale per gli sceneggiatori e persino per gli attori. L’avanzamento dei chatbot come ChatGPT di OpenAI solleva la possibilità che la scrittura dei soggetti e delle sceneggiature possa essere effettuata da algoritmi, anche se a discapito della qualità artistica. L’AMPTP ha persino proposto di scansionare i comparse, possedendone i diritti futuri, minando ulteriormente la remunerazione degli attori.

Per gli spettatori, gli scioperi avranno un impatto diretto sui contenuti futuri. Serie come “Grey’s Anatomy,” “Stranger Things,” “Yellowstone” e “Severance” sono state costrette a sospendere le produzioni, lasciando i fan in attesa. Questo trend potrebbe influenzare anche la liquidità delle aziende: Netflix ha già stimato un flusso di cassa aggiuntivo di 1,5 miliardi di dollari a causa degli scioperi. Tuttavia, l’abbondanza di contenuti poco curati su alcune piattaforme potrebbe contribuire a una fatica degli spettatori nell’assorbirli tutti.

Sciopero Hollywood: cosa fanno Disney e Netflix?

Il CEO di Disney, Bob Iger, ha commentato l’attuale situazione delle piattaforme di streaming, riconoscendo l’abbondanza di contenuti di qualità variabile come un fattore che potrebbe ridurre l’attenzione e la concentrazione del pubblico. La domanda ora è se questa riflessione rappresenta una visione autocritica o una pre-tattica per affrontare i prossimi mesi di silenzio creativo.

Lo sciopero in corso mette in luce la complessità e i conflitti all’interno dell’industria dell’intrattenimento. Gli attori e gli sceneggiatori si battono per diritti equi in un contesto di profonda trasformazione causato dalla concorrenza feroce dello streaming e dall’avvento dell’intelligenza artificiale. Il futuro dell’intrattenimento rimane incerto, ma l’urgenza di una riforma equa è chiara: l’industria dello spettacolo si trova di fronte a una svolta cruciale che potrebbe ridefinire il suo corso nei prossimi anni.

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