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Richard Gere testimone al processo contro Salvini: «Atto criminale»

L'attore internazionale sarà sentito al processo contro Matteo Salvini per testimoniare sulle condizioni dei migranti a bordo della nave Open Arms.

Il noto attore Richard Gere sarà chiamato a testimoniare come parte civile il 6 ottobre nel processo Open Arms. Il dibattimento, che si sta svolgendo nell’aula bunker del carcere Ucciardone a Palermo, vede l’ex ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, a causa del suo intervento nell’agosto del 2019 per impedire lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave della ONG spagnola.

Richard Gere testimone di parte civile al processo Open Arms: la voce dell’umanità

Richard Gere, trovandosi in vacanza in Italia, affittò un’imbarcazione e il 9 agosto raggiunse la nave Open Arms per constatare di persona le condizioni di salute delle persone a bordo. Sarà dunque sentito come testimone sulle condizioni dei migranti e sulle circostanze che hanno portato al loro prolungato trattenimento sulla nave.

Già un mese fa, in un’intervista al Corriere della Sera, Gere aveva espresso la sua posizione sulla vicenda: “Salvini impediva ai rifugiati di sbarcare. Com’è potuto accadere nell’Italia profondamente cristiana? È un atto criminale. Mi sono chiesto cosa potevo fare per i 147 migranti che nel 2019 sono rimasti 19 giorni sulla nave ormeggiata davanti a Lampedusa, dopo il divieto d’ingresso del governo italiano. Ho preso la decisione di portare acqua e cibo su una imbarcazione di gente che scappava, che ha preferito il rischio di morire annegata nel Mediterraneo per non tornare a casa e morire, per sopravvivere.”

L’attore ha avuto l’opportunità di parlare direttamente con i migranti a bordo: “Li ho guardati negli occhi, li ho tenuti per mano, ho ascoltato le loro storie. L’Italia deve vedersela con l’Africa, la Germania con i rifugiati dei Balcani. L’Europa ha una responsabilità enorme nello sfruttamento di centinaia di anni. Oggi le stesse colpe le ha la Cina, paese dove non posso entrare per la mia vicinanza al Tibet.”

L’avvocato di parte civile della ONG spagnola, Arturo Salerni, ha precisato che la deposizione di Gere potrebbe slittare al 20 ottobre a causa dei tempi necessari per la notifica negli Stati Uniti.

La testimonianza di Richard Gere rappresenta una voce importante nella lotta per i diritti umani e per la tutela dei migranti. Il suo impegno e la sua sensibilità verso le problematiche sociali ed umanitarie continuano a suscitare l’attenzione e l’ammirazione di molti. La sua testimonianza nel processo Open Arms contribuirà a portare l’attenzione sulle difficili condizioni che affrontano i migranti e sulla necessità di trovare soluzioni umane e sostenibili per gestire le migrazioni nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone.

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