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Mike Flanagan racconta le origini di Oculus e del nuovo film Somnia

Oculus-trailer-e-poster-dellhorror-sovrannaturale-con-Katee-Sackhoff-2[1]Mike Flanagan, regista di “Absentia”, produttore degli horror “Paranormal Activity” ed “Insidious”, ha diretto un altro film che farà gola a tutti gli amanti del genere : “Oculus”, che uscirà in America l’11 Aprile. L’uscita di Oculus era già stata annunciata, un fratello e una sorella scoprono uno specchio infestato, che ha distrutto la loro famiglia. Somnia, che è ora in post-produzione, ha come protagonista Kate Bosworth in una storia su un bambino orfano i cui sogni – e incubi – si manifestano fisicamente mentre dorme.

Di seguito vi riportiamo un’ntervista che è stata rilasciata ad Austin, Texas da Ryan Turek al regista Mike Flanagan. Dall’intervista, si capirà quanto l’approccio di Flanagan all’horror, sia stato determinato dal Re del Brivido, Stephen King, come è iniziato il progetto di “Oculus” e cosa ci potremo aspettare dal suo prossimo film “Somnia”.

Ryan Turek: Ho saputo che Courtney Bell, del film Absentia ha fatto anche le audizione per Oculus…

Mike Flanagan: sarà sul DVVD, ma abbiamo anche girato una scena con Katie Parker.La scena non sarà nel film. Sono contento di averlo lasciato sul DVD. Amo il fatto di avere dei ricordi di Absentia lì.

Turek: Ho notato che i tuoi film, prima di Absentia, erano dei film drammatici.

Flanagan: Beh, in quello che si può intendere per dramma per un 21enne. Erano come dei film sulle varie relazioni al college, che però non erano adatti per un consumo pubblico. [ride]

Turek: La prima cosa che si nota dai tuoi film è che sono molto incentrati sui personaggi e sulle loro relazioni. E il racconto dei loro legami di sangue attraverso l’horror, funziona veramente bene.

Flanagan: Assolutamente. Qualcuno ha detto che in Absentia, se si escludono gli elementi sovrannaturali, la storia funziona come un dramma. Ed è sempre stato questo il mio scopo. Ci si spaventa di più quando si è completamente coinvolti a livello emozionale, con i personaggi. Se riesci a trattarli con lo stesso rispetto, quando scrivi e quando li tasferisci nel dramma su pellicola, allora si fa un gran lavoro. E’ così facile lasciare qualcuno a bocca aperta e credo che i film horror si basino su questo..

Turek: Da dove proviene la tua formazione horror?

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Flanagan: Dai libri. Sono un fanatico di Stephen King. Alle superiori lessi “IT” – un po’ troppo giovane per quel materiale – ma mi turbò per un bel po’ di tempo. Ho letto tutto quello che ha scritto. La mia collezione di King non è fatta altro che da copertine dei sui libri. Altre sono quelle di Christopher Pike, the “tweeny horror stuff”…Ho letto un sacco di quella roba. Quindi provengo da un background di lettura perchè, da bambino, non mi era permesso guardare i film horror. I miei genitori non volevano ma quando lo facevano, mi traumatizzavano troppo. Ciò che amavo dei libri era che tutti gli elementi horror in essi, ti davano il dono di poter creare degli horror dalla tua immaginazione. King è davvero bravo con i suoi personaggi. Riesci a farti vivere nella loro pelle, dentro persone interessanti e complicate. E per quanto riguarda i film, ho amato “The Shining”; l’ho adorato come studente di cinema, mentre l’ho odiato come fan di King.. Invece, uno dei film più recenti che mi ha spaventato è stato Ju-On.

Turek: Come ha avuto inizio il film Oculus?

Flanagan: Bene, prima ne avevo fatto un cortometraggio ed è stato trasmesso in vari festival, al pubblico era piaciuto molto. Così c’è stato l’interesse per farne un progetto più grande; è stato difficile girarlo in quanto vi erano specchi in tutte le stanze. Nemmeno io volevo farlo. Dopo Absentia, però trovai qualcuno disposto ad aiutarmi che era eccitato all’idea. Con queste persone ho realizzato anche Somnia che è ora in post-produzione.

Turek: Raccontaci della forma dello specchio. O dovrei dire dell’architettura. Sembra che abbia una faccia disegnata sopra, in cima.

Flanagan: Si c’è una faccia, disegnata sulla corona, e penso che sia fantastico. Abbiamo cercato in Internet per avere uno specchio al quale potessimo ispirarci, perchè avevamo pochi soldi.. Così, abbiamo trovato questo, che aveva un fotogramma organico. Noi l’abbiamo utilizzato come punto di partenza nella nostra produzione del design e dei costumi. Esso dava una qualità umana ed inumana, quasi aliena, allo stesso tempo. Abbiamo fatto diverse variazioni sulla faccia che c’è sopra. Al posto che modificare la faccia, abbiamo pensato di modificare la struttura dello specchio nell’area attorno alla faccia. Quindi essa non è nella cornice e adoro questo per la tematica del film. Un’altra cosa che mi piace, ma che è difficile vedere nel film a causa del fatto che tutto si muove veloce, è che la composizione della cornice è in realtà composta da figure umane che sono tutte attorcigliate.

Turek: In che cosa differisce Somnia, da Oculus?

Flanagan: Somnia, credo che sia il più bello di tutti i precedenti. Descriverei il film come un bellissimo horror. Ha un componente emozionale molto più intenso e ciò lo rende più fruibile al pubblico. E’ in qualche senso un film horror, ma ha anche degli aspetti drammatici di cui parlavamo prima; se si rimuovono gli elementi sovrannaturali è una storia incredibilmente toccante. Visivamente, è il film più ambizioso che ho cercato di fare, con ottima qualità. E’ un “animale” diverso da Oculus e dall’horror, credo, perchè non riesco a trovare niente a cui possa paragonarlo e penso sia fantastico.

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