Mads Mikkelsen, il celebre attore danese noto per il suo talento e la sua versatilità, si trova ora alla Mostra del Cinema di Venezia con il film “Bastarden”, diretto da Nikolaj Arcel. In una intervista pubblicata da Repubblica, Mikkelsen discute della sua carriera, inclusi ruoli in produzioni hollywoodiane come la serie “Hannibal” e i film delle saghe “Animali Fantastici” e “Indiana Jones”, oltre a progetti cinematografici danesi di successo come “La Caccia” e “Un Altro Giro” con Thomas Vinterberg e “A Royal Affair” di Nikolaj Arcel.
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L’attore condivide alcune riflessioni interessanti sul doppiaggio nei film. Nota che se i paesi come Francia, Germania, Italia e Spagna smettessero di doppiare i film in tutte le lingue, la lingua originale potrebbe diventare più importante. Tuttavia, riconosce che il doppiaggio è ancora una pratica comune in molti paesi, il che porta alla domanda se la lingua originale sia davvero così importante per il pubblico.
Mikkelsen solleva un esempio interessante riguardo a Tom Cruise, sottolineando come in alcuni film si possa avere un attore che inizia con un accento leggero in una lingua, come il tedesco, per poi tornare all’accento americano. Questo potrebbe essere accettabile in alcuni contesti, ma in altri potrebbe influire sulla credibilità del film.
Infine, Mikkelsen menziona il fatto che, se si cerca un accento specifico come il danese, dovrebbe essere interpretato da un attore danese. Questo suggerisce che la scelta dell’attore giusto per un ruolo può fare una grande differenza nella rappresentazione autentica di un personaggio.
In generale, l’intervista di Mads Mikkelsen offre una visione interessante sulla lingua e sull’accento nei film e sulla sua esperienza personale nell’industria cinematografica.