Il regista Alex Garland, noto per il suo lavoro su “Civil War”, ha risposto alle critiche riguardanti la presunta mancanza di impegno politico nel suo film distopico. Garland, 53 anni, ha respinto l’accusa, affermando che il pubblico dovrebbe fare la propria interpretazione del film anziché aspettarsi una dichiarazione politica diretta.
Il regista di “Civil War” Alex Garland difende il film: “I critici stanno perdendo il punto”
In un’intervista con Inverse, Garland ha dichiarato: “La gente continua a dire che il film non è politico. Penso che stiano semplicemente perdendo il punto. Non si tratta di esprimere la politica nel modo in cui vogliono che sia affermata”.
Il regista ha sottolineato che il tema principale del film riguarda il ruolo dei giornalisti come osservatori imparziali nella società, trasformandoli in eroi nel contesto della trama. Questo, secondo Garland, rappresenta una dichiarazione politica implicita contro la demonizzazione dei media.
Garland ha affermato: “Volevo solo trasformare i giornalisti vecchio stile in eroi. Anche questa è una dichiarazione politica di basso livello. È un atteggiamento che appartiene ai pregiudizi che ora ci aspettiamo dai servizi di informazione”.
L’attrice Kirsten Dunst, protagonista del film, ha concordato sul fatto che ‘Civil War’ sia aperto a molteplici interpretazioni. Durante un’intervista con Variety, ha dichiarato: “L’intero film è aperto all’interpretazione. Per me, c’erano cose che accettavo e che non erano spiegate. Permette al pubblico di esprimere i propri sentimenti su ciò che sta guardando”.
Con queste parole, Garland e il cast di “Civil War” difendono il film contro le critiche e invitano il pubblico a riflettere e discutere sulle tematiche affrontate, evidenziando la complessità e la ricchezza dell’opera.
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