Il cinema italiano è morto? Non secondo Nanni Moretti. Il regista, attualmente impegnato nella promozione del suo nuovo film, “Il sol dell’avvenire”, è convinto che la morte del cinema sia solo una leggenda metropolitana. Il suo ultimo lavoro, in uscita il 20 aprile, è un inno alla vita e alla libertà, nonostante la sua ambientazione nel quartiere periferico romano del 1956, durante l’invasione sovietica in Ungheria. Il film, che offre molteplici chiavi di lettura, è incentrato su una compagnia circense e vede come protagonisti Silvio Orlando e Margherita Buy.
Il sol dell’avvenire: il nuovo film di Nanni Moretti
Moretti non nega che ci siano difficoltà per il cinema, ma non le attribuisce alla mancanza di qualità del prodotto. Al contrario, il regista ritiene che ci siano molti giovani e talentuosi registi italiani che producono opere di alta qualità. Il problema, secondo lui, è la mancanza di attenzione nei confronti del cinema d’autore. La promozione del cinema italiano dovrebbe essere migliorata, attraverso programmi televisivi dedicati, ad esempio.
Il cinema non è l’unica passione di Moretti. Durante la pandemia, il regista ha riscoperto il teatro e ha sviluppato una maggiore curiosità nei confronti di questo mondo. La sua passione per il cinema, tuttavia, resta intatta. Il suo film, “Il sol dell’avvenire”, sarà presentato al Festival di Cannes e sembra essere molto atteso anche in Francia.
Insomma, per Nanni Moretti il cinema italiano è vivo e vegeto e la morte del cinema è solo una questione di percezione. Con opere come “Il sol dell’avvenire”, il regista spera di far riaccendere la passione per il cinema d’autore e di dimostrare che il cinema italiano ha ancora molto da offrire.