Contatore accessi gratis Il Gladiatore 2 è accusato di maltrattamento di animali dalla PETA

Il Gladiatore 2 è accusato di maltrattamento di animali dalla PETA

Controversia per la Produzione di Il Gladiatore 2: PETA solleva preoccupazioni sul trattamento degli animali durante le riprese del sequel dell'epico storico di Ridley Scott.

La tanto attesa uscita di Gladiatore 2, sequel dell’epico storico del 2000 diretto da Ridley Scott, è attualmente al centro di una controversia a causa delle accuse avanzate dall’organizzazione per i diritti degli animali, People for the Ethical Treatment of Animals (PETA). L’organizzazione sostiene che la produzione di Gladiatore 2 ha coinvolto il maltrattamento di animali durante le riprese.

Il Gladiatore 2 sotto Accusa: PETA denuncia il presunto Maltrattamento di Animali durante le Riprese

Le preoccupazioni di PETA sono venute alla luce attraverso una serie di lettere indirizzate al team del film, inclusi Ridley Scott e l’attore protagonista, Pedro Pascal. Queste lettere sono state scritte in seguito a segnalazioni ricevute da PETA da parte di informatori sul set del film, situato a Malta.

La corrispondenza iniziale a Scott, datata 30 giugno, era un appello a riconsiderare l’uso di animali selvatici, in particolare primati, nella produzione. PETA ha approfondito i rischi associati all’utilizzo di primati vivi sui set cinematografici, evidenziando procedure di addestramento abusive, il potenziale per autolesionismo degli animali e preoccupazioni legate allo sviluppo.

Il 14 luglio, un’altra lettera è stata inviata a Scott dopo che notizie inquietanti sono emerse riguardo a un cavallo sul set che avrebbe sofferto, a quanto si dice, per il caldo intenso di Malta. Secondo le segnalazioni, la zampa del cavallo sarebbe ceduta. La comunicazione di PETA ha espresso chiaramente le preoccupazioni, evidenziando la sfortunata storia dell’industria dell’intrattenimento con incidenti legati a cavalli sul set, alcuni dei quali culminati persino in decessi.

Anche Pedro Pascal, celebre attore noto per i suoi ruoli in The Last of Us e altre produzioni di rilievo, è stato contattato da PETA. La lettera dell’organizzazione all’attore ha sottolineato gli stessi argomenti espressi con Scott ed è stata un appello per unirsi contro l’uso di animali reali nelle produzioni cinematografiche. Tuttavia, nonostante queste gravi accuse e richieste, finora non è stata resa pubblica alcuna risposta da parte né di Scott né di Pascal riguardo alle preoccupazioni di PETA, come riportato da LA Times.

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