Contatore accessi gratis I Goonies compiono 38 anni: il cult del cinema che ha ispirato Stranger Things

I Goonies compiono 38 anni: il cult del cinema che ha ispirato Stranger Things

Un viaggio nostalgico nel film di Richard Donner che ha segnato un'intera generazione e influenzato il successo della serie Netflix.

“I Goonies”, il film diretto da Richard Donner uscito nel 1985, celebra il suo 38º anniversario il prossimo 7 giugno. Nel corso degli anni, questa pellicola è diventata un vero e proprio cult del cinema per ragazzi e ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della settima arte. Inoltre, ha avuto un’enorme influenza su uno dei fenomeni di culto più recenti, ovvero la serie Netflix “Stranger Things”.

Questo lungometraggio, diretto da Richard Donner e uscito nel lontano 1985, ha conquistato il cuore di milioni di spettatori e si è affermato come un’icona del cinema. Il film di Donner rappresentava una sorta di risposta adolescenziale alla saga di Indiana Jones, che aveva debuttato nel 1981 con “I predatori dell’arca perduta”.

Buon compleanno ai Goonies: oggi compiono 38 anni

La trama di “I Goonies” ruota attorno a Mikey (interpretato da Sean Astin) e suo fratello maggiore Brandon (interpretato da Josh Brolin), due ragazzi che rischiano di perdere la loro casa a Goon Docks a causa di un piano imprenditoriale che prevede la distruzione dell’intera area per creare un campo da golf per i ricchi. Mikey decide di organizzare un ultimo fine settimana con i suoi migliori amici, inconsapevole di cosa accadrà nella sua vita. Insieme a lui ci sono Data (Jonathan Ke Quan), un giovane inventore, il chiacchierone Mouth (Corey Feldman) e Chuck (Jeff Cohen), appassionato di cibo. Durante questa riunione, i “goonies” trovano una vecchia mappa nell’attico di Mikey, che promette di condurli al tesoro nascosto del famoso pirata Willy L’Orbo.

I ragazzi, insieme a Brandon e alle due amiche Stef (Martha Plimpton) e Andy (Kerry Green), decidono di intraprendere un’avventura alla ricerca del tesoro. Sfortunatamente, non sanno che sulla loro strada si trova la banda dei Fratelli, guidata da una madre terribile (Anne Ramsey) e composta dai figli Francis (Robert Davi), Jake (Joe Pantoliano) e il deforme Sloth (John Matuszak), pronti a tutto pur di mettere le mani sul tesoro.

Negli ultimi giorni, i titoli dei giornali e i contenuti sui social media sono pieni di commenti, recensioni e analisi sugli ultimi episodi della quarta stagione di “Stranger Things” messi a disposizione da Netflix. La serie televisiva creata dai fratelli Duffer è un prodotto trasversale che affascina gli adolescenti di oggi, ma riesce anche a catturare l’attenzione dei cosiddetti “millennials”, coloro che trovano nei film di un tempo un’eco dei loro ricordi d’infanzia. “Stranger Things” rappresenta un vero e proprio museo dei ricordi degli anni ’80, un omaggio nostalgico a un decennio iconico, caratterizzato da prodotti che hanno fatto la storia e hanno plasmato l’immaginario collettivo. Inoltre, la serie Netflix si ispira chiaramente all’estetica e allo spirito de “I Goonies”, con elementi centrali come un gruppo di pre-adolescenti che affrontano insieme sfide spaventose, l’importanza dell’amicizia durante la crescita e persino la presenza di Sean Astin, protagonista del film del 1985, che crea un collegamento diretto tra i due prodotti.

“Stranger Things” e altri successi come “Super 8” e “It” conquistano il pubblico grazie alla loro capacità di sfruttare la nostalgia per un periodo storico che viene mitizzato. Queste opere trasformano il passato in una leggenda vintage, ricca di stile e di valori. “I Goonies” è un prodotto autentico degli anni ’80, un vero e proprio manifesto di un’intera generazione votata all’avventura, convinta che quel decennio non dovesse mai finire e che gli amici dell’adolescenza sarebbero rimasti al loro fianco per sempre. La miscela di sentimenti profondi e di una trama d’azione, con tunnel sotterranei e misteri da scoprire, ha reso “I Goonies” un successo immediato, con tanto di gadget e merchandising dedicati. È un successo che ha superato la prova del tempo, come dimostra il fatto che una delle serie più attese di questa estate sia proprio “Stranger Things”, che non sarebbe mai esistita senza l’eredità di Richard Donner e dei suoi “goonies”.

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