Contatore accessi gratis Gianluca Vacchi sommerso dai debiti: Kebhouze è un flop, ma com'è il kebab di lusso?

Gianluca Vacchi sommerso dai debiti: Kebhouze è un flop, ma com’è il kebab di lusso?

Nonostante le perdite finanziarie, il progetto di espansione di Kebhouze continua con l'obiettivo di aprire nuovi locali in Italia e all'estero. Tuttavia, le critiche si concentrano sul ruolo di Gianluca Vacchi come influencer nel settore del cibo.

Gianluca Vacchi, l’imprenditore e influencer seguito da oltre 25 milioni di persone, sta affrontando un anno difficile nel 2023. Dopo le accuse dei suoi ex dipendenti e il sequestro del cantiere della sua villa in Sardegna, si aggiungono le notizie delle perdite finanziarie della sua catena di “kebab di lusso”, Kebhouze. Secondo quanto rivelato da Affari Italiani, in meno di tre anni di attività, Kebhouze ha accumulato perdite per un totale di 1,9 milioni di euro, di cui 1,3 milioni solo nel 2022. Queste perdite hanno inevitabilmente ridotto il capitale dell’azienda, che ha dovuto azzerare le riserve e ridurre il capitale di un milione di euro, portandolo a 264.000 euro.

Perdite milionarie per Kebhouze, la catena di “kebab di lusso” di Gianluca Vacchi: Nuove aperture e critiche sulla gestione

Nonostante questa situazione finanziaria critica, i vertici della società assicurano che le nuove aperture dei locali continueranno come previsto. Oliver Zon, uno degli ideatori del progetto, afferma che Kebhouze prevede di aprire fino a una trentina di locali in diverse città italiane e anche all’estero, tra cui Ibiza e Londra, in Oxford Street. Inoltre, Zon ritiene che le perdite finanziarie siano un fenomeno prevedibile e in linea con i processi di avviamento di una startup. Egli sottolinea anche che Kebhouze ha generato oltre 5 milioni di euro di fatturato nel 2022 e prevede di raddoppiare tale cifra nel 2023.

Tuttavia, dall’esterno piovono critiche sulla gestione di Kebhouze e sul ruolo di Gianluca Vacchi nel business del cibo. Francesco Galvani, esperto di marketing strategico e branding nonché fondatore di Deep Marketing, commenta che non è sufficiente essere famosi per trasferire la propria fama al business. Galvani mette in discussione l’efficacia della notorietà di Vacchi nel lungo termine, sostenendo che non esiste un collegamento preesistente nella mente della maggior parte delle persone tra Gianluca Vacchi e i fast food. Inoltre, sottolinea che la società si chiama Kebhouze e non Vacchi’s Kebab, indicando che la fama personale potrebbe non avere un valore particolare per l’azienda nel tempo.

Le sfide finanziarie e le critiche sulla gestione di Kebhouze mettono in evidenza l’importanza di una strategia di branding e di un collegamento efficace tra l’influencer e il business, oltre alla necessità di affrontare le perdite finanziarie in modo adeguato. Nonostante ciò, la catena di “kebab di lusso” continua a cercare nuove opportunità di espansione, con l’obiettivo di offrire il proprio marchio in diverse città italiane e internazionali. Il futuro di Kebhouze dipenderà dalla capacità di gestire queste sfide e di dimostrare il valore del brand al di là della fama personale di Gianluca Vacchi.

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