Il film “Enzo Jannacci Vengo anch’io”, diretto da Giorgio Verdelli, sarà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia l’8 settembre e verrà poi distribuito nelle sale cinematografiche dall’11 al 13 settembre. Nel frattempo, il figlio di Enzo Jannacci, Paolo, ha rivelato alcuni dettagli e aneddoti commoventi sul documentario.
Uno dei momenti toccanti nel film è il ricordo di un legame speciale con Vasco Rossi. Paolo Jannacci racconta di una lettera che suo padre scrisse per Vasco Rossi. Questa lettera, che rappresentava un mix di sfogo, saluto e ammirazione, era rimasta nascosta per anni. Dopo la scomparsa di Enzo Jannacci, Paolo ha deciso di consegnare la lettera a Vasco alla fine di uno dei suoi concerti. Vasco l’ha poi resa pubblica, comprendendo che c’era un’anima affine alla sua nel messaggio di Enzo.
Tra gli aneddoti condivisi da Paolo Jannacci, emerge il legame di suo padre con Paolo Conte. I due artisti erano come fratelli e si completavano a vicenda. Paolo Conte mancava dell’energia di Enzo Jannacci, mentre Enzo mancava delle raffinatezze di Paolo Conte.
Inoltre, Paolo ha condiviso aneddoti divertenti sulla vita di suo padre. Un episodio degli anni Cinquanta racconta di quando Enzo faceva parte di un gruppo chiamato “I cavalieri” insieme a Luigi Tenco. Furono convinti da un impresario a suonare a Norimberga con Adriano Celentano, promettendo un incontro con Elvis Presley. L’incontro con Elvis non avvenne, l’impresario scappò con i soldi, e Enzo Jannacci finì per comprare un orologio “waterproof” con gli ultimi soldi, che si ruppe subito dopo averlo bagnato.
Infine, Paolo Jannacci condivide che l’eredità più grande che suo padre gli ha lasciato è l’attenzione e il rispetto verso gli altri. Enzo Jannacci era noto per essere una persona attenta e rispettosa, sempre desideroso di salutare e riconoscere tutti, indipendentemente dalla loro posizione sociale.