Contatore accessi gratis Daniele Liotti è Alex Belli nel remake spagnolo di Scusa se ti chiamo amore

Daniele Liotti è Alex Belli nel remake spagnolo di Scusa se ti chiamo amore

Scusa se ti chiamo amoreChe cosa hanno in comune Daniele Liotti e Raoul Bova? Beh, tre cose sicuramente. Primo: sono due bravissimi attori italiani, secondo ambedue hanno fascino da vendere, e terzo entrambi sono i protagonisti dell’adattamento cinematografico del libro di Federico Moccia, Scusa se ti chiamo amore, che riscosse grande successo tra il pubblico delle teenager tanto da aver avuto un prosieguo con Scusa ma ti voglio sposare (2010).

Dopo aver terminato le riprese di Tutta colpa di Freud, ultimo film di Paolo Genovese, Daniele Liotti è volato in Spagna per mettersi al servizio del regista Joaquín Llamas per girare Perdona si te llamo amor, remake spagnolo di Scusa se ti chiamo amore, pellicola a firma dello stesso Moccia del 2008. In quell’occasione, a prestare le sembianze di Alessandro Belli, il brillante protagonista di professione pubblicitario sulla soglia dei 40 anni, era stato Raoul Bova. Nella versione spagnola invece, ad interpretare Alex, ci pensa Liotti; nelle vesti di Niki, la diciassettenne portata sul grande schermo da Michela Quattrociocche, è l’attrice spagnola ventiseienne Paloma Bloyd.

perdona si te llamo amor

Le riprese di Perdona si te llamo amor sono cominciate a fine settembre e si sono svolte per sette settimane a Barcellona, Madrid e Parigi. Il film è stato distribuito nelle sale spagnole a partire dal 20 giugno ed ha ottenuto un ottimo risultato al botteghino, guadagnandosi il secondo posto per il miglior incasso dell’anno nel fine settimana d’esordio. La trama è rimasta quella che tutti conosciamo e nemmeno la formula cambia di molto rispetto agli adattamenti: volti giovani, belli e noti, un giovane regista a comando con una copiosa produzione alle sue spalle.

Perdona si te llamo amorè una produzione di Pedro Pastor, Ghislain Barrois e Álvaro Augustin per Telecinco Cinema.

Perdona si te llamo amor

A cura di Costanza Carla Iannacone.

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