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Cosa ha detto Serena Bortone dopo il Provvedimento disciplinare in Rai

Caso Scurati: Bortone replica alla Rai e presenta il suo romanzo al Salone del Libro.

Il caso Scurati continua a far discutere, con Serena Bortone che non si tira indietro e replica alla Rai. La giornalista, durante la sua ospitata all’Arena Robinson al Salone del Libro di Torino, ha colto l’occasione per commentare il provvedimento disciplinare nei suoi confronti e per presentare il suo primo romanzo autobiografico, “A te vicino così dolce”.

Caso Scurati: Bortone replica alla Rai e presenta il suo romanzo al Salone del Libro

L’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha inviato a Bortone una “lettera di chiarimento” e ha avviato un provvedimento disciplinare per “violazione della privacy aziendale”. Questo a causa di un post pubblicato dalla giornalista sui social il 20 aprile, in cui criticava la Rai per la censura della partecipazione di Antonio Scurati alla sua trasmissione “Che sarà”.

Bortone, sostenuta dal sindacato Usigrai, ha dichiarato di essere pronta a valutare le sue azioni con un avvocato e di essere “tranquilla” perché “ha solo detto la verità”. Ha inoltre sottolineato che il provvedimento disciplinare “non le può togliere la gioia di essere al Salone del Libro”.

A sostegno della giornalista è intervenuta anche la presidente Rai Marinella Soldi, che ha contestato il procedimento dell’AD e ha affermato che “il caso Scurati è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale”. Le risultanze di tali verifiche evidenzierebbero “una situazione molto più complessa di quella descritta dall’AD, che richiede un approccio più completo”.

Preferendo non approfondire ulteriormente la vicenda Scurati, Bortone ha voluto concentrarsi sul suo primo romanzo autobiografico, “A te vicino così dolce”. Ambientato nella Roma degli anni ’80, il libro racconta l’adolescenza della giornalista, un periodo segnato da amore, inganni, tradimenti e amicizia. Un viaggio introspettivo che parla di resilienza e della capacità di affrontare le difficoltà della vita.

“Il mio primo romanzo è una storia che era dentro di me e che ho vissuto quando ero adolescente”, ha dichiarato Bortone. “In quel momento ci sentiamo tutti insicuri e fragili. Io se dovevo prendere posizione lo facevo anche da ragazzina. Forse per questo non avrei potuto mai sposare il fascismo. E’ una storia vera che fa parte della mia adolescenza. Mi piaceva dare vita agli anni del disimpegno dell’edonismo reaganiano, gli anni in cui ci si credeva capaci di tutto. Nella Roma borghese degli anni ’80 un ragazzo transgender all’epoca era veramente un invisibile”.

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