Nelle recenti settimane, Barbara d’Urso è finita al centro delle discussioni riguardo al suo stile e alla natura dei suoi programmi su Mediaset. Molti l’hanno definita “trash”, ma è davvero questa l’etichetta adatta per descriverla?
Uomini e Donne è un programma educativo? Perché Maria De Filippi sì e Barbara d’Urso no?
Sebbene sia stata oggetto di numerosi momenti iconici, che talvolta sono diventati meme, Barbara d’Urso ha una lunga storia come giornalista di successo per Mediaset. Ha persino ricevuto offerte per condurre programmi di prima serata. Se è vero che non ha condotto programmi educativi, va anche notato che Mediaset, nel suo palinsesto serale, non offre molte alternative educative.
Programmi come “Mela Verde” e “Voyager” sono sporadici, mentre il prime time spesso è dominato da programmi come “Temptation Island”, che hanno una connotazione di intrattenimento piuttosto che di educazione. La stessa “Uomini e Donne”, prodotta da Maria De Filippi, spesso presenta liti e tensioni tra i partecipanti, il che solleva dubbi sulla sua idoneità per gli spettatori più giovani.
Nel caso di “Uomini e Donne”, Tina Cipollari è nota per il suo stile diretto e spesso volgare. Ha avuto diverbi con vari partecipanti e spesso ha litigato pubblicamente. Ci sono state addirittura occasioni in cui le liti sono sfociate in vere e proprie risse, come con gli ex tronisti Diego Ciaramella e Rossella Intellicato.
Va notato che queste dinamiche non sono esclusive dei programmi condotti da Barbara d’Urso, ma sono presenti in molte produzioni di intrattenimento di Mediaset. Quindi, il termine “trash” può essere applicato non solo a lei, ma anche all’intero panorama televisivo dell’emittente.
Trash in Mediaset: chi non ha peccato scagli la prima pietra
In conclusione, etichettare Barbara d’Urso come “trash” potrebbe essere riduttivo, dato che la sua presenza riflette spesso le dinamiche che caratterizzano gran parte dell’intrattenimento televisivo di Mediaset. La discussione dovrebbe estendersi a considerare il contesto più ampio in cui opera e le scelte editoriali dell’emittente stessa.