L’attore Adam Driver si è trovato a difendere la sua decisione di interpretare consecutivamente due grandi imprenditori italiani in pellicole di rilievo come “Ferrari” e “House of Gucci”. Il suo ruolo è stato quello di Maurizio Gucci nel film diretto da Ridley Scott nel 2021 e di Enzo Ferrari nel più recente film di Michael Mann.
Adam Driver su “Ferrari” e “House of Gucci”: Difesa delle Scelte di Interpretazione, ruoli italiani e quindi?
Driver ha chiarito nel podcast SmartLess di aver abbracciato questi due progetti non per la nazionalità dei protagonisti, ma per l’opportunità di lavorare con registi del calibro di Scott e Mann. Ha espresso la sua sorpresa riguardo alle critiche che sono nate sulla sua scelta, sottolineando che lavorare con due dei più grandi registi di sempre è stata la sua motivazione principale. Ha difeso la sua interpretazione, evidenziando che l’aspetto nazionale dei personaggi non è stato un fattore decisivo per lui.
L’attore ha dichiarato: “Alcune persone continuano a chiedere: ‘Ancora quanti italiani…?’. Io rispondo che si tratta di una coincidenza. Stiamo parlando di Ridley e Michael, a mio parere due dei più grandi registi di tutti i tempi. Chi se ne importa se ho interpretato due italiani uno dopo l’altro?”
Adam Driver ha anche aggiunto di essere sorpreso dalla rilevanza che questo argomento ha assunto, definendo le critiche inutili e sollevate senza motivo. Ha dichiarato di aver forse “chiuso con l’interpretazione di altri italiani” a causa delle polemiche sollevate, sottolineando che la sua scelta è stata guidata principalmente dall’opportunità di lavorare con registi del calibro di Scott e Mann e non dall’aspetto legato all’Italia o agli italiani.
La sua presa di posizione, emersa durante il podcast, è stata decisa e chiara nel rimarcare l’importanza della collaborazione con registi di alto profilo rispetto alla nazionalità dei personaggi interpretati.