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19 Marzo: i migliori film per la Festa del papà

Il Cinema ha da sempre omaggiato una delle figure più importanti della vita di noi tutti, il 19 marzo è la Festa del papà, e quale modo per omaggiare al meglio questa figura se non con una classifica dei migliori film?

Festa del papà: i film da vedere

Il 19 marzo è anche San Giuseppe, ma da tradizione pressoché mondiale è anche l’ovazione al papà, e quale occasione migliore per rilassarsi sul divano al fianco del vostro papà e vedere un bel film a tema? Allora su… iniziamo con la classifica!

1) Alla Ricerca di Nemo

Nemo è sicuramente tra i più bei film realizzati dalla Pixar, c’è da pensare che quando uscì (nel 2003) incasso un qualcosa come 150 milioni in tutto il mondo, non è certamente una cifra banale se si pensa essere un cartone animato, però uno di quei film d’animazione che vuole darci lezioni di vita, e lo fa raccontandoci la storia di un papà pesciolino (è un pesce pagliaccio) alla ricerca del figlio scomparso!
La vita sulla Grande Barriera Corallina è piena di pericoli quando sei un piccolo pesce pagliaccio e sei la fonte delle continue paure e ansie del tuo papà. Protagonisti di questa incredibile storia sono proprio due pesci, Nemo e il suo papà Marlin, deciso a fare di tutto pur di proteggerlo. Quando per Nemo arriva il momento di lasciare il suo rifugio sicuro nell’anemone di mare per il primo giorno di scuola, Marlin lo accompagna preoccupato e si lascia prendere dall’angoscia ad ogni suo movimento. Quando Nemo sfida il padre e nuota oltre l’imponente “baratro” della barriera per curiosare intorno ad una barca, viene improvvisamente catturato da un sub mentre Marlin assiste impotente.

2) Era mio padre

Un anno prima rispetto a Nemo (precistamente nel 2002) arrivava al cinema la struggente storia di Era Mio Padre, ambientato nella New York degli anni 30, in una città sotto controllo dai gangster irlandesi, al cui capo c’è John Rooney; i suoi luogotenti sono il figlio, Coonor Rooney e Michel Sullivan, soprannominato l’ “Angelo”. Michael è un killer di tale reputazione che solo il nome fa tremare. Michael conduce una vita assolutamente normale, con una moglie, Annie e due figli, Michel Junior e Peter. Entrambi i figli ignorano quale sia il vero lavoro del padre. Una notte, il figlio più grande, Michel Junior, si nasconde nell’auto e assiste mentre suo padre e il suo complice, Connor, uccidono alcuni gangster rivali. Successivamente Michael torna a casa e scopre sua moglie e il figlio brutalmente assassinati. Egli sa chi ha compiuto quest’orribile omicidio e decide di vendicarsi di Connor e di suo padre John. Michael prende suo figlio e si mette in viaggio per vendicarsi di tutti gli associati alla mafia. Uno splendido legame (oltre le atrocità della mafia), tra padre e figlio.

3) La vita è bella

E ora come dimenticarsi de “La Vita è bella”? Ambientato nell’epoca dell’Olocausto, il film italiano diretto ed interpretato da Benigni di casa nostra, riesce a vincere addirittura due Oscar. La vita è bella ci fa capire davvero l’amore tra un padre e suo figlio, perché solo questo tipo d’amore può convincere che la vita è bella, anche sotto i soprusi della Germania nazista, che scrisse la pagina più nera della storia dei nostri tempi.
Alla fine degli anni Trenta due simpatici giovanottelli lasciano la campagna per approdare, pieni di speranze e dall’allegria, in una bella e grande città. Guido è il più vivace dei due. Vuole aprire una libreria nel centro storico. Laltro, Ferruccio, smarrito e poetico, fa il tappezziere, ma si diletta a scrivere versi comici e irriverenti. In attesa che le loro speranze si realizzino, il primo trova un lavoro come cameriere ale Grand hotel e il secondo s’arrangia facendo il commesso in un piccolo negozio distoffe. La città offre ai due giocosi amici mille occasioni di entusiasmo e d’avventure. In un’Italia paludata, elegante, marmorea, goffamente militaresca, Guido e Ferruccio rincorrono la felicità. Con brio, con incoscienza. Guido s’innamora di una maestrina repressa da un ambiente che vive di buone maniere e di conformismo, Dora, che però ha dentro di sè tanta voglia di lasciarsi andare, di vivere pienamente la sua età. Conquistare la giovane maestra è come scalare una montagna e Guido ci prova escogitando l’impossibile. Le appare continuamente davanti, all’improvviso, si traveste da istruttore di scuola, la rapisce con la Balilla, la incanta con i suoi trucchi furbissimi. Ma Dora non prende sul serio la passione di Guido, anche perchè ha il cuore occupato da un segreto: è promessa sposa di un vecchio compagno di scuola.

4) Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre

Riportati ai giorni nostri, quanto può soffrire una famiglia intera dopo una separazione dei coniugi? Mrs. Doubtfire (interpretata da Robin Williams) è il perno che intercorre tra figli e papà: in che senso? Questa è la storia di Daniel Hillard che di professione fa il doppiatore, anzi… faceva, infatti viene licenziato perché improvvisa battute durante il doppiaggio. La moglie Miranda, preoccupata per la sorte dei tre figli, chiede il divorzio, insieme all’affidamento dei tre bambini: Daniel potrà vederli soltanto nei week-end. Costretta ad assumere una governante, Miranda mette un’inserzione sul giornale: Daniel, che è affezionato ai figli, si inventa un travestimento da anziana istitutrice inglese e si presenta nella casa dell’ex moglie. Irriconoscibile, viene assunto come “Mrs. Doubtfire” e può occuparsi dei figli. Frattanto riesce a trovare un lavoro da facchino in un centro di produzione televisiva dove viene notato dal produttore mentre si diverte ad inventare un programma per ragazzi. Ottiene così un lavoro; riesce a rendere confortevole il modesto appartamento in cui abita. Intanto a casa dell’ex moglie tutto si svolge nel migliore dei modi: riesce ad avere le confidenze di Miranda e di Lydia, Chris e Natalie, dei quali avverte l’affetto e la nostalgia per il padre, riuscendo anche a mettere zizzania fra la sua ex moglie e Stu, il nuovo fidanzato. Al ristorante il pranzo con il produttore coincide con il pranzo di fidanzamento di Miranda con Stu. Daniel viene smascherato ma riesce ad ottenere l’affetto dei figli e forse di Miranda, che capisce quanto sia importante Daniel per i ragazzi.

5) Alla ricerca della felicità

Quando un padre non si arrende alla vita: davanti a tutto, la vita è importante sempre e comunque, molto probabilmente non più importante per noi, ma per il nostro lascito, per i nostri figli.
Chris Gardner è un padre di famiglia che fatica a sbarcare il lunario. Nonostante i lodevoli e coraggiosi tentativi di tenere a galla il matrimonio e la vita famigliare, la madre del piccolo Christopher, che ha solo cinque anni non riesce più a sopportare le pressioni dovute a tante privazioni e, incapace di gestire la situazione, decide di andarsene. Chris, trasformato in un padre single, continua a cercare un impiego meglio retribuito utilizzando le sue notevoli capacità di venditore. Alla fine riesce ad ottenere un posto da praticante presso una prestigiosa società di consulenza di borsa, e sebbene si tratti di un incarico non retribuito, lo accetta con la speranza che alla fine del praticantato avrà un lavoro e un futuro promettente. Privato dello stipendio, Chris e il figlio, vengono sfrattati dall’appartamento e costretti a dormire nei ricoveri per i senza tetto, nelle stazioni degli autobus, nei bagni pubblici o ovunque trovino un rifugio per la notte…

6) Solo un padre

Un bellissimo papà (interpretato da Luca Argentero) si ritrova a fare i conti con la realtà, ora è papà ed è anche solo. Forse nei film o nella realtà siamo da sempre stati abituati alla figura forte della mamma che porta avanti la famiglia, ma Solo un padre ( adattamento dell’avventura letteraria de Le avventure semiserie di un ragazzo padre di Nick Earls) ci dimostra quanto può essere forte la forza di volontà di un papà che cerca in tutti i modi di far crescere al meglio la sua piccolina. Solo un padre è la struggente storia del lato tenero di un papà.

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