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Mel Gibson, la storia: dal paradiso all’inferno

Non so voi, ma per me Mel Gibson è sempre stato un idolo, per il suo modo scanzonato di recitare, ma anche e soprattutto come uomo, che era/sembrava il prototipo dell’integerrimo padre di famiglia, poco avvezzo alla mondanità di Hollywood, visto che se ne stava a vivere nel suo ranch, con la sua numerosissima famiglia, lontano da gossip e feste, questo almeno fino al 2009, quando in soli 2 anni e mezzo ha buttato tutto quanto di buono aveva costruito alle ortiche; e non sto parlando solo della famiglia, sia chiaro, si sa che i matrimoni finiscono, ma anche di una brillantissima carriera di attore e una ancor più brillante di regista e produttore. Ora quasi nessuno lo cerca più, se si esclude la sua amica Jodie Foster che le sta tentando proprio tutte per farlo lavorare, anche quella di dirigerlo in un suo film.

E la parabola discendente non accenna minimamente  a rallentare;  alcol, rabbia, violenza, razzismo, antisemitismo e una tendenza inquietante a ripetere sempre gli stessi errori. Come dicevo fino al 2009, anche se poi l’attore ha rivelato di essersi separato già nel 2006, ma che tutto era stato mantenuto nel più assoluto riserbo per non turbare la privacy della moglie e dei suoi sette figli, la coppia Mel Gibson e signora sembrava una delle più inossidabili di Hollywood con ben 26 anni di matrimonio. Poi il disastro, la scoperta della relazione con la musicista russa Oksana Grigorieva, porta al divorzio più costoso della storia; l’attore ha versato infatti nelle tasche dell’ex moglie Robyn Moore la bellezza di 850 milioni di euro, la metà esatta del suo patrimonio. Il matrimonio fra i due non prevedeva nessun accordo quindi la moglie, secondo la sentenza del tribunale, poteva pretendere la metà dei compensi ottenuti dal marito per tutti gli anni in cui i due sono stati sposati e di milioni il nostro ne ha fabbricati tanti soprattutto con i film di cui è stato regista e produttore: parlo naturalmente dei bellissimi ed intensi Braveheart, Apocalypto e soprattutto The Passion.

Ma naturalmente un divorzio non basta a chiudere tutte le porte in faccia a Mel Gibson che supera se stesso e comincia a farsi trovare ubriaco alla guida di macchine di grossa cilindrata e a coprire di insulti antisemiti chiunque gli sbarri la strada; famosi sono diventati i suoi insulti alla bella attrice Winona Ryder, che Mel avrebbe definito una “scampata ai forni” oppure le ingiurie gratuite contro gli ebrei quando appunto veniva fermato dalla stradale in stato di ebbrezza. L’ultimo episodio di antisemitismo risale al 2011 durante le riprese del suo ultimo film che lo vedeva come regista: The Maccabees, ispirato a Giuda Maccabeo. Mel incarica per la sceneggiatura uno dei nomi americani sicuramente più quotati, Joe Esztheras, creatore di successi come Flashdance e il più recente Basic Instinct. Ma lo scrittore è in ritardo e nel dicembre del 2011 quando i due si incontrano in Costarica succede il finimondo. Tra l’altro la lavorazione della pellicola salta perchè la Warner Bros ritiene il progetto al di sotto degli standard richiesti, lo sceneggiatore denuncia il regista, pubblica una lettera infuocata in cui rivela le ingiurie subite e le credenze pazzesche di Gibson, secondo lui Mel ritiene che l’olocausto sia “sterco di Cavallo” e diffonde addirittura l’audio di quella sfuriata in Costarica. Sul fronte personale va forse anche peggio e dopo aver ottenuto il divorzio dalla prima moglie, la nascita dell’ottava figlia con la compagna russa Oksana  Grigorieva sembrava potesse riuscire ad attenuare il carattere irascibile dell’attore, che invece dà il peggio di se stesso, arrivando a percuotere la compagna mentre tiene in braccio la figlioletta appena nata. La musicista ha poi lasciato Gibson dopo una lunga serie di maltrattamenti, umiliazioni, insulti a sfondo razzista e anche minacce di morte via telefono e per questi reati nel marzo 2011 ha patteggiato con i giudici di Los Angeles 36 mesi di libertà vigilata, un programma di riabilitazione psichica e 600 dollari di multa. Nel settembre 2011 con l’ex compagna ha patteggiato invece il pagamento di 750.000 dollari a titolo di risarcimento alla donna, nonché la rinuncia all’affidamento della figlia.

Pare che dopo la fine della relazione con la Grigorieva, Mel Gibson se ne sia tornato con l’ex moglie, con la quale si è trasferito in Australia; il motivo di questo trasloco sta nel fatto che negli tempi tempi l’attore era diventato davvero incontrollabile e rimanendo negli States avrebbe corso davvero il rischio di essere arrestato, dopo aver subito anche il licenziamento da parte dell’agenzia per attori William Morris Endeavor Entretainment. Anche negli ultimi giorni l’attore è riuscito ancora a dare spettacolo grazie alla sua performance di ballerino mezzo ubriaco al party organizzato dalla star televisiva Maria Menounos; nella villa di Encino, sulla spiaggia di Santa Monica Mel si è sfogato alla grande festeggiando fino alle 4 del mattino. Ma i guai sembrano non volerlo abbandonare e nonostante il successo dell’ultimo film nel quale si è cimentato come attore, tornando a ruoli di azione a lui più congeniali, Viaggio in paradiso, in Italia uscito nel giugno scorso, ecco che arriva la denuncia nei suoi confronti della sua matrigna, che lo accusa di essere l’artefice della causa di divorzio appena intentata dal padre di lui nei suoi confronti, il 93enne John Hutton Gibson. Teddy Joye Hicks Gibson, di 78 anni, si era sposata col padre dell’attore nel 2001 e la recente richiesta di divorzio da parte di suo marito l’ha lasciata completamente esterrefatta. Secondo l’attempata matrigna Mel e sua sorella avrebbero convinto il padre a divorziare e racconta anche di aver subito, offese, minacce e perfino sputi in faccia dall’attore e di temere per la sua incolumità e per questo ha fatto scattare una ingiunzione restrittiva verso Gibson. Come dicevamo all’inizio si tratta di una parabola discendente che non accenna a fermarsi a meno che il buon Mel non si renda conto finalmente che è giunto il momento di andare in una clinica per la disintossicazione da alcool, rabbia e quant’altro.

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