Ci sono film che segnano la storia del cinema per la loro grandezza, e poi ci sono quelli che diventano leggendari… per i motivi sbagliati. Vi siete mai chiesti cosa possa spingere un’icona come Sean Connery, il mitico James Bond, a dire basta con Hollywood? A quanto pare, la risposta risiede in un cinecomic del 2003 tanto ambizioso quanto disastroso, un’esperienza che lo convinse ad appendere definitivamente la recitazione al chiodo.
LXG: La Goccia Che Fece Traboccare il Vaso per Sean Connery
Parliamo di The League of Extraordinary Gentlemen (noto anche come LXG o La Leggenda degli Uomini Straordinari), un progetto che sulla carta prometteva faville. Immaginate un team di eroi letterari vittoriani – da Allan Quatermain all’Uomo Invisibile, passando per Mina Harker e il Dr. Jekyll – uniti per sventare una minaccia globale. Una sorta di Avengers ottocenteschi, tratti dalle pagine dei fumetti visionari di Alan Moore e Kevin O’Neill. Purtroppo, l’adattamento cinematografico diretto da Stephen Norrington (già regista di Blade) si trasformò in un autentico calvario produttivo, specialmente per la sua star principale.
Alan Moore Adattato Male: Dalle Vette del Fumetto al Flop Cinematografico
Il film, nonostante un cast che includeva Peta Wilson, Stuart Townsend e Jason Flemyng accanto a Connery, non riuscì a catturare la magia dell’opera originale di Moore, noto per la sua complessità e profondità. Anzi, divenne presto un esempio lampante di come non trasporre un fumetto sul grande schermo, soprattutto quelli firmati dal genio britannico. La critica lo fece a pezzi senza pietà, assegnandogli punteggi bassissimi (un misero 17% su Rotten Tomatoes), stroncando la sceneggiatura confusa e gli effetti speciali non sempre all’altezza.
Caos sul Set: La Faida Leggendaria tra Connery e il Regista Norrington
Ma i veri fuochi d’artificio avvennero dietro le quinte. Le cronache dell’epoca parlano di tensioni fortissime tra Sean Connery e il regista Stephen Norrington. Si racconta di liti furiose, discussioni accese su oggetti di scena che portarono a blocchi della produzione e persino di sfide fisiche sfiorate. Connery, esasperato da quella che percepiva come incompetenza dilagante, espresse pubblicamente la sua frustrazione per “gli idioti” che popolavano l’industria cinematografica, alludendo chiaramente alla sua esperienza su quel set. Che queste storie siano state ingigantite o meno (l’attore Stuart Townsend le ridimensionò parzialmente), Norrington disertò la premiere del film, e alla domanda su dove fosse il regista, Connery rispose con un tagliente: “Controllate il manicomio locale”.
Successo al Botteghino Ma Eredità Negativa: Il Paradosso di LXG
Curiosamente, nonostante il massacro della critica e la produzione infernale, The League of Extraordinary Gentlemen riuscì a cavarsela al box office, incassando oltre 179 milioni di dollari a livello globale. Un risultato che dimostra come, a volte, il pubblico sia più indulgente o semplicemente incuriosito da progetti così discussi. Tuttavia, questo successo commerciale non bastò a cancellare la sua fama di flop artistico e, soprattutto, di film “maledetto” che costò a Hollywood una delle sue stelle più luminose. Sean Connery annunciò il suo ritiro poco dopo, nel 2006, partecipando solo a un paio di progetti come doppiatore prima della sua scomparsa nel 2020.
Oggi, LXG è diventato quasi un cult del brutto, un film da vedere quasi per curiosità storica, magari proprio per capire cosa possa aver spinto una leggenda come Connery a dire “basta”. E la buona notizia? Spesso è disponibile gratuitamente su varie piattaforme streaming come Tubi, offrendo a tutti la possibilità di giudicare con i propri occhi questo famigerato pezzo di storia del cinema.
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