Contatore accessi gratis L'altra Heimat - Cronaca di un sogno: recensione del film di Edgar Reitz

L’altra Heimat – Cronaca di un sogno: recensione del film di Edgar Reitz

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Jakob: Quando chiudo gli occhi, viaggio ovunque

1842-1844: la storia della famiglia Simon. Johann, il padre, fabbro. Margret, la madre. Lena, la figlia maggiore, Gustav e Jakob, i figli. Jettchen e Florinchen le loro futuri mogli. Gli scherzi del destino rischiano di distruggere questa famiglia, ma questa è una storia di coraggio e di fiducia nel futuro. Decine di migliaia di tedeschi, schiacciati da carestie, povertà e dall’autoritarismo dei governi, emigrano in America del Sud. Jacob Simon, il figlio più piccolo, legge tutti i libri che riesce a procurarsi, studia le lingue degli indiani dell’Amazzonia. Sogna un mondo migliore, pieno di avventure, di cambiamento e di libertà. Decide di emigrare. Il ritorno di suo fratello Jacob dal servizio militare prestato nell’esercito prussiano scatena una serie di eventi che mettono a dura prova l’amore di Jacob e sconvolgono la sua esistenza.

Il film diretto da Edgar Reitz è proprio storico. Nulla è lasciato al caso, tutto è curato minuziosamente, i costumi, gli utensili, il ferro veramente battuto a mano. Un progetto ambizioso che ha dato i suoi frutti.
La costumista Esther Amuser ha girato i vari paesi nei dintorni per mesi per trovare le stoffe e i vestiti. Una volta trovato il materiale, affinché si abituassero a questo tipo di abiti, la troupe ha dato agli attori i vestiti, perché li portassero a casa.
Il film è stato girato col sistema cinemascope in bianco e nero, tuttavia ci sono alcuni rari punti del film in cui solo un elemento viene proiettato a colori. Questa tecnica enfatizza le scene rendendole di maggiore impatto. L’illuminazione è assolutamente naturale, non sono state utilizzate luci artificiali.

l-altra-heimat-recensioneIl film sembra spontaneo, semplice, naturale. Gernot Roll ha contribuito a renderlo tale grazie alle sue particolari riprese. In alcune scene come quella della vendemmia è stata usata una grande gru per sollevare la cinepresa, in questo modo il racconto film filmico si eleva come in un sogno.
Per rendere la riuscita del film ancora più precisa gli attori hanno abbandonato la loro vita privata, hanno vissuto in alcuni appartamenti del paese, stando a contatto ogni giorno con gli abitanti. Questo ha influito molto sulla loro performance.

Il film è distribuito da Ripley’s Film, Viggo e Nexo Digital.

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