Contatore accessi gratis Game of Thrones 6x10: recensione Winds of Winter - L'inverno è arrivato

Game of Thrones 6×10: recensione Winds of Winter – L’inverno è arrivato

Game of Thrones 6x10 recensione Winds of Winter - L'inverno è arrivatoCon la premessa che la recensione che state per leggere è ad alto contenuto spoiler, abbiamo visto il season finale di Game of Thrones, stagione 6, episodio Winds of Winter. E abbiamo le lacrime agli occhi. Indipendentemente dalla casa preferita, questa puntata si può solo amare. Per leggere questo articolo, segnaliamo ampiamente inizio e fine della parte spoiler. Tale è anche la clip presente, quindi se non volete vederla… Non mandate in play.

Il trono di Spade 6×10: la recensione

Game of Thrones 6x10 recensione Winds of Winter - L'inverno è arrivato (2)

IMMENSO CONTENUTO SPOILER

Il processo al tempio di Baelor è quello che immaginiamo. Immaginiamo anche Cersei lì, la vediamo pronta a fare strage grazie a Sador Clegane, ma… No. L’altofuoco esce dai nostri ricordi non appena si intravede una botte contro un muro, e allora si comprende perché Cersei è attesa al tempio, ma non è presente. Da lì non aspettiamo altro che quel momento, e quando arriva ne comprendiamo le implicazioni. Contiamo le vittime della strage e non riusciamo a enumerarli.

Come non riusciamo a capire cosa succeda a Grande Inverno, perché tutto sembra avere delle trame che non comprendiamo bene: Ditocorto fa la sua mossa ma Sansa ha di meglio da dire e programmare. Jon è il Re del Nord mentre Brandon (chissà, tornerà a sud? E allora cosa ne sarà del proclamato Re?) scopre le sue origini, almeno a metà. Ed è lì che il complottista fan di Game of Thrones si alza e comincia ad agitare le braccia, in preda all’euforia. La stessa che c’è quando qualcuna si toglie la maschera e prosegue a cancellare nomi dalla lista, a cui ormai mancano poche voci… Tra cui Cersei.

Cersei, che ci basta vederla e vedere le ali di gente attorno a lei per capire che quella è la Sala del Trono, e da lì ad aver la pelle d’oca è un attimo. Persino per chi tifa altre casate. Se però si è #TeamTargaryen, allora la puntata finisce da lacrime agli occhi, perché Danaerys, grazie ai saggi consigli di Varys e Tyrion, sta arrivando in grande stile.

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FINE IMMENSO CONTENUTO SPOILER

La puntata non demorde, mai. Non molla, non lascia respiro, anche quando c’è un po’ meno devasto e distruzione c’è sempre qualcosa da dire. Zero punti morti, complice la continuità di regia tra Battle of Bastards e Winds of Winter, sempre a cura di Miguel Sapochnik (sue anche Il dono e Aspra Dimora della stagione precedente) e si ottiene un prodotto ben confezionato.

Il difetto forse sta nel prodotto: l’amore dei fan è elevatissimo, l’hype anche, ma in un certo senso non c’è nulla che sia imprevedibile, o per lo meno c’è molto poco. David Benioff e D.B. Weiss fanno il loro lavoro e lo fanno bene, ma l’unico neo di questo episodio potrebbe essere la sua prevedibilità. Forse però la colpa non è loro, ma dei fans che, negli anni, hanno analizzato puntate e libri sino alla nausea. Forse un pochino della magia si è persa lì, nei mille gruppi Facebook, nei forum, nelle discussioni online, in una globalizzazione di trama e fangirling.

Ma l’entusiasmo rimane. La voglia, la curiosità, il fatto che qualcuno si svegli di notte per vederla in contemporanea… Resta, e fa questa serie grande. Questo season finae, non delude. Questa è la parte fondamentale.

Resta da sperare che le prossime stagioni (in teoria solo due, prima di arrivare alla fine degli eventi) potrebbero risentire di qualche problema tecnico, ma c’è tempo per riuscire a recuperare le fila di tutto. Per non lasciare noi a bocca asciutta.

Ah, un’ultima cosa.

Winter has come.

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