Winona Ryder ricorda il primo incontro con Harvey Weinstein: “Non gli piacevo”

Gli esordi di Winona Ryder: La Lista Nera di Harvey Weinstein.

Negli anni ’90, Winona Ryder si trovò al centro di un episodio inquietante nel mondo del cinema, quando fu inserita nella lista nera del potente produttore Harvey Weinstein. In un’intervista recente con Esquire, l’attrice ha rivelato che la sua esclusione dalle produzioni di Weinstein avvenne a causa di un malinteso durante il loro primo incontro.

Winona Ryder: La Lista Nera di Harvey Weinstein e la Lotta contro le Molestie nel Cinema

Ryder, famosa per i suoi ruoli in film iconici come “Beetlejuice” e “Stranger Things”, ha raccontato di essere stata convocata presso gli uffici della Miramax, dove Weinstein dominava l’industria cinematografica. Durante l’incontro, Ryder fece un gesto semplice e cortese: gli tese la mano per salutarlo. Tuttavia, questo semplice gesto fu interpretato da Weinstein come un’offesa. Subito dopo l’incontro, un agente la rimproverò duramente, facendole capire che aveva commesso un grave errore.

Nonostante questo incidente, Ryder incontrò nuovamente Weinstein durante le riprese di “The House of the Spirits” nel 1993. In quella circostanza, il produttore le propose un ruolo nel film “Little Voice”, ma quando Ryder suggerì di scritturare Jane Horrocks, l’attrice originale della pièce teatrale, Weinstein reagì in modo strano e si allontanò.

Ryder ha dichiarato che, pur non essendo mai stata molestata o aggredita sessualmente da Weinstein, crede di sapere troppo su di lui, e questo potrebbe essere il motivo per cui l’ha esclusa da molti progetti. L’attrice ha anche condiviso di aver vissuto altre esperienze sgradevoli nel corso della sua carriera, descrivendo episodi di molestie sessuali che, pur non sfociando in aggressioni, le lasciarono un profondo senso di disagio e impotenza.

Ryder ha riflettuto su queste esperienze, specialmente confrontandosi con la sua co-star Jenna Ortega sul set del nuovo “Beetlejuice”. Ha riconosciuto come, all’epoca, fosse abituata a minimizzare questi comportamenti, cercando di affrontarli con una risata nervosa, ma sottolinea come fosse comunque dolorosamente consapevole dell’invasività di certe situazioni.

Con il ritorno di Lydia Deetz nel sequel di “Beetlejuice” diretto da Tim Burton, Ryder continua a essere una figura di spicco nel panorama cinematografico, ma le sue esperienze rivelano le difficoltà e le pressioni che le attrici hanno dovuto affrontare dietro le quinte di Hollywood.

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