Addio campane, gargoyle e animazione Disney: Netflix ha deciso di riscrivere da capo la leggenda di Quasimodo, e a guidare questa rivoluzione sarà Vincent Cassel.
Il gobbo di Notre-Dame torna al cinema, ma come non lo avete mai visto
L’attore francese vestirà i panni del celebre “gobbo di Notre-Dame”, ma non quello che conosciamo dai romanzi o dal grande schermo. Stavolta si racconta la figura reale che avrebbe ispirato Victor Hugo, un uomo in carne e ossa vissuto nella Parigi del XIX secolo, tra rivolte e epidemie.
Una Parigi in fiamme e un amore impossibile
Il film, diretto da Jean-François Richet (Plane), non sarà ambientato nel Medioevo, ma nel 1830, durante il caos della Rivoluzione di Luglio, che cambiò il volto della monarchia francese. Mentre un’epidemia di colera devasta la città, il protagonista – un muratore deforme soprannominato “Le Bossu” – si muove tra le strade di una capitale allo stremo, vivendo una storia d’amore tormentata in mezzo alla violenza e alla disperazione.
Quasimodo è davvero esistito?
A far da base al progetto, una scoperta affascinante: nelle memorie dello scultore Henry Sibson, emerge la figura di un uomo realmente vissuto, che lavorava nei cantieri della Cattedrale di Notre-Dame proprio negli anni in cui Hugo scriveva il suo celebre romanzo. Non solo: abitava anche nello stesso quartiere dello scrittore, Saint-Germain-des-Prés. Coincidenza? Forse no.
Il film riprende queste suggestioni per costruire un ritratto nuovo, più terreno, di Quasimodo: non più mostro romantico, ma uomo emarginato, invisibile, che diventa simbolo delle ingiustizie di un’epoca.
Un personaggio eterno, reinventato
Victor Hugo scrisse Notre-Dame de Paris nel 1830, ma il personaggio di Quasimodo ha continuato a vivere attraverso generazioni di cinema. Da Lon Chaney Sr. a Anthony Hopkins, fino al Quasimodo animato della Disney, il gobbo ha cambiato mille volti. Ora, con Vincent Cassel, ci aspetta la versione più cruda e realistica di tutte.
A firmare la sceneggiatura c’è Éric Besnard, noto per Wrath of Man, mentre la produzione è affidata a Radar Films, la casa dietro numerosi successi francesi. E se la storia sarà davvero intensa come promette, potremmo trovarci davanti a uno dei progetti Netflix più ambiziosi degli ultimi anni.
Un film che non cerca di farci sognare, ma di farci riflettere. Sul potere della diversità, sull’invisibilità sociale, sull’umanità che spesso si nasconde dove meno ce l’aspettiamo.
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