Se avete visto la terza stagione di The White Lotus, c’è una scena che vi ha fatto sobbalzare sulla sedia, vero? Quella con Sam Rockwell. Un monologo folle, ipnotico, e dannatamente divertente nel suo essere scomodo. Vederlo spuntare lì, così all’improvviso, nei panni di questo personaggio allucinato, è stata una delle sorprese più riuscite della serie. Ma la cosa più assurda non è il monologo in sé, o le facce incredule di Walton Goggins… è come è stato girato!
Sam Rockwell monologo White Lotus 3: L’incredibile scena girata in una sola ripresa
Questa chicca arriva direttamente dalla sua chiacchierata nel podcast Armchair Expert di Dax Shepard. Sam, noto per scegliere i suoi ruoli con estrema cura e per la sua rara apparizione in TV, ha raccontato che l’intera, lunghissima e contorta arringa del suo personaggio, Frank, è stata… sì, avete capito bene, completamente eseguita in un’unica, magistrale take. Pensateci: un flusso di coscienza di circa cinque minuti, pieno di dettagli intimi e sconvolgenti, recitato perfettamente dalla prima all’ultima parola. Lo stesso Rockwell ha ammesso di aver chiesto un auricolare “giusto in caso” avesse avuto un vuoto, ma non ne ha mai avuto bisogno. Un vero colpo da maestro che dimostra la statura dell’attore.
Mike White e la scrittura folle del monologo di Frank in White Lotus
Cosa rende questo monologo così indimenticabile? Sicuramente la materia trattata. Frank non si risparmia: parla apertamente di esperienze sessuali, identità di genere e razza, del suo trasloco in Thailandia e di notti passate con uomini e donne, esplorando la sensazione di essere nato “sbagliato”. Dettagli crudi e disturbanti, ma raccontati con una lucidità quasi surreale dal personaggio. Rockwell ha rivelato di aver dato qualche suggerimento al creatore della serie, Mike White, che ha accolto alcune idee (come il look con testa rasata e tatuaggi), ma ha anche confermato che la maggior parte dei passaggi più audaci e inaspettati venivano direttamente dalla penna di White. L’attore ha tessuto le lodi dello sceneggiatore, definendolo un autore “fantastico”, quasi come un moderno Paddy Chayefsky per la densità e l’originalità della scrittura. È chiaro che l’intesa tra i due e la qualità dello script siano state fondamentali per una performance così riuscita.
Walton Goggins: la reazione impagabile al monologo di Sam Rockwell
Non dimentichiamoci dell’altra metà della scena: Walton Goggins nei panni di Rick. Il suo ruolo, apparentemente passivo, è stato cruciale. Mentre Frank si lanciava nel suo fiume in piena di confessioni, le espressioni sul volto di Rick passavano dallo stupore all’orrore, con dei “mhmms” soffocati che erano pura comicità involontaria. La chimica tra i due attori, anche se per un solo, intenso momento, ha reso la scena ancora più memorabile e disturbante al punto giusto. La capacità di Goggins di reagire in modo così autentico e divertente, pur rimanendo sostanzialmente in silenzio, ha amplificato enormemente l’impatto della performance di Rockwell.
Insomma, quella scena di The White Lotus 3 è un piccolo gioiello di recitazione e scrittura, reso ancora più incredibile sapendo che è stato un “one-take wonder” per un mostro di bravura come Sam Rockwell. Un applauso va anche a Mike White per il coraggio e l’originalità. Continuate a seguirci qui su Mister Movie per non perdere tutte le ultime novità, approfondimenti e dietro le quinte più succosi dal mondo del cinema e delle serie TV!