Giovanni Floris è pronto a riprendere le redini di diMartedì, il talk show politico che compie dieci anni. La nuova stagione, che inizierà il 17 settembre, si preannuncia intensa e ricca di confronti su temi attuali. Il conduttore, in un’intervista, ha descritto il clima politico come un autunno “nervoso, difficile e scivoloso”, ideale per chiarirsi le idee su questioni fondamentali che dominano il dibattito.
Giovanni Floris torna con diMartedì: dieci anni di dibattito politico in un autunno “nervoso”
Floris tocca diversi temi caldi, tra cui la competizione tra Kamala Harris e Donald Trump, la stabilità del Governo Meloni, e l’inchiesta di Fanpage.it intitolata Gioventù Meloniana. In merito a quest’ultima, Floris ha sottolineato l’impatto internazionale dell’indagine, in particolare sulla “condanna all’antifascismo”, e i tentativi di modernizzare il pensiero reazionario attraverso riferimenti alla Divina Commedia e persino critiche alla popolare serie per bambini Peppa Pig.
Il caso Boccia-Sangiuliano: il pensiero di Floris
Un altro tema toccato da Floris è il caso Boccia-Sangiuliano. Mentre il conduttore chiarisce che non ha intenzione di invitare Maria Rosaria Boccia nelle prime puntate, afferma che ci sono ancora aspetti da approfondire sul tema. Floris, infine, esprime stima per Gennaro Sangiuliano, attuale Ministro della Cultura, definendolo “colto e gentile”, pur ammettendo che, forse, da ministro Sangiuliano si sia sentito come se stesse “davvero facendo la storia”.
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