Recensione di Harvest, Caleb Landry Jones si tuffa a capofitto in un difficile film d’epoca

Il nuovo film di Tsangari, ambientato nella Scozia del XVIII secolo, esplora le origini e le sfide di una comunità rurale minacciata dall'industrializzazione e dalla perdita di identità.

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“Harvest”, diretto da Athina Rachel Tsangari, si apre con una scena che ricorda le visioni poetiche di Terrence Malick, ma presto si sposta in un mondo più crudo e spietato, caratterizzato da una realtà rurale dura e in continua trasformazione. La storia è ambientata in un villaggio scozzese del XVIII secolo, durante un periodo di grande sconvolgimento causato dalla rivoluzione agricola. Caleb Landry Jones interpreta Walter Thirsk, un uomo che, nonostante abbia messo radici nella comunità, rimane perennemente un estraneo.

Recensione Harvest di Athina Rachel Tsangari: Un Viaggio nel Cuore della Rivoluzione Agricola Scozzese

La narrazione segue l’arrivo di diversi outsider nel villaggio, ognuno dei quali rappresenta una minaccia diversa. Tra questi, un trio di rifugiati, un cartografo nigeriano e una banda di esecutori al servizio del nuovo proprietario terriero, Edmund Jordan. Questi eventi portano a un climax in cui la comunità, fino ad allora pacifica, si trova a dover affrontare la sua distruzione imminente.

Il film, basato sul romanzo di Jim Crace, si distingue per il suo realismo senza compromessi, mostrando la durezza del lavoro agricolo e la vita quotidiana dei contadini. Non c’è spazio per il sentimentalismo; tutto è sporco, duro, e spesso brutale. Eppure, tra la violenza e la disperazione, emerge una bellezza sottile, soprattutto nelle scene che ritraggono le tradizioni musicali e la cultura del villaggio.

Walter Thirsk, con la sua voce fuori campo, guida lo spettatore attraverso questa narrazione complessa, rivelando i suoi pensieri e le sue osservazioni in modo intimo ma distaccato. Landry Jones si immerge completamente nel ruolo, adottando un dialetto così intenso da rendere necessarie le sottotitoli per comprendere alcune parti del dialogo.

La sceneggiatura, co-scritta da Tsangari e Joslyn Barnes, si basa pesantemente sul testo letterario originale, mantenendo le ambiguità e le complessità che caratterizzano il romanzo. Questo approccio potrebbe non piacere a tutti, ma chi è disposto a immergersi in questo mondo sarà ricompensato da un’esperienza cinematografica ricca e coinvolgente.

“Harvest” è una riflessione potente su come il progresso può minacciare le tradizioni e su come le comunità reagiscono quando la loro esistenza è messa a rischio. Il film sarà sicuramente un argomento di discussione per chi ama il cinema che sfida le convenzioni e offre nuove prospettive su storie antiche.

Cast e Produzione

“Harvest” è stato presentato in anteprima al Festival di Venezia e fa parte della competizione ufficiale. Il film è distribuito da The Match Factory e vede nel cast attori del calibro di Caleb Landry Jones, Harry Melling, Rosy McEwen, Arinzé Kene, Thalissa Teixeira, e Frank Dillane. Con una durata di 2 ore e 11 minuti, “Harvest” promette di lasciare un segno profondo sia tra i critici che tra gli spettatori amanti del cinema d’autore.

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