Recensione di Bad Boys 4: Ride or Die

Bad Boys 4: Ride or Die è al cinema e la nostra recensione è online.

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Bad Boys: Ride or Die è una commedia d’azione del 2024 che vede il ritorno dei detective di Miami, Marcus Burnett e Mike Lowery, impegnati in una missione per ripulire il nome del loro ex capitano, sospettato di corruzione. Questo nuovo capitolo del franchise esplora le sfide personali e professionali dei protagonisti, portando con sé una miscela di azione esplosiva e momenti di riflessione.

La vita va avanti, ma due costanti rimangono: i detective Mike Lowery (Will Smith) e Marcus Burnett (Martin Lawrence). Mike sta cercando di ricostruire la sua vita dopo aver scoperto di avere un figlio, Armando (Jacob Scipio), ora incarcerato per una serie di omicidi che includevano figure chiave di Miami. Ha trovato l’amore nella sua terapeuta, ora moglie, Christine (Melanie Liburd). Marcus, invece, ha adottato un approccio più filosofico alla vita dopo aver subito un attacco di cuore, vivendo ogni giorno al massimo.

Recensione Bad Boys 4: Ride or Die: I detective di Miami tornano in azione

L’azione si intensifica quando il duo scopre che il loro amato capitano Howard (Joe Pantoliano) è sospettato di corruzione legata a un cartello. Determinati a riabilitare il suo nome, Marcus e Mike si trovano a bussare a tutte le porte possibili, ma ben presto sono costretti a mettersi sulla difensiva, diventando fuggitivi. Anche i loro alleati dell’AMMO, Rita (Paola Núñez), Kelly (Vanessa Hudgens) e Dorn (Alexander Ludwig), sono sospettati di corruzione, riducendo il numero di persone di cui possono fidarsi.

Diretto da Bilall Fallah e Adil El Arbi, il film trae ispirazione dai precedenti capitoli diretti da Michael Bay, con visibili richiami alle sue iconiche riprese al rallentatore e scene d’azione spettacolari. Il duo di registi apporta anche il proprio tocco, utilizzando angolazioni di droni non convenzionali e prospettive in prima persona, culminando in una sparatoria nell’atto finale ambientata in un parco divertimenti deserto, superando di gran lunga il terzo atto del film precedente.

La trama di Bad Boys: Ride or Die si sviluppa in modo prevedibile quando introduce l’angolo della corruzione, rendendo facile identificare i traditori. Tuttavia, il film riesce a sorprendere con un quasi perfetto ritorno di Armando come personaggio positivo, cosa che sembrava improbabile alla fine di “Bad Boys for Life”. Il film mantiene intelligentemente il punto di vista dei detective anziani, rendendo le situazioni più verosimili con riferimenti a problemi di salute comuni come il colesterolo alto e gli attacchi di panico, offrendo un contrasto divertente tra il tradizionalmente sfacciato Mike e il cauto Marcus.

Le battute tra Smith e Lawrence rimangono d’élite, ma in questo film Lawrence emerge come un partner alla pari, se non addirittura superiore in alcune scene. Le sue performance comiche, combinate con la sua espressività facciale, regalano molte delle risate più grandi del film. La scena di Lawrence che si dispera per un hot dog alla stazione di servizio è particolarmente esilarante.

Il cast di supporto, composto da Hudgens, Dorn, Núñez e Scipio, forma una piacevole famiglia in stile F&F-lite, interagendo bene con le energie dominanti di Lawrence e Smith.

Nonostante le condizioni di mercato difficili, Bad Boys: Ride or Die si dimostra un blockbuster estivo solido e piacevole, concludendosi in modo soddisfacente. Questo film potrebbe fungere da punto di partenza per il futuro del franchise, o almeno per la fase di Mike e Marcus, che sembrano pronti a continuare a essere i “cattivi ragazzi” ancora per un po’.

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