Il palco dell’Explosive Festival di Latina è stato teatro di un momento molto atteso, ma anche di una controversia che ha scatenato polemiche e ora potrebbe avere conseguenze legali. Il rapper Paky, uno dei protagonisti della serata insieme a Geolier – che però non si è presentato – ha incitato il pubblico con frasi che hanno sollevato un polverone.
Paky becca una denuncia per oltraggio ad ufficiale: dal palco insulta i Carabinieri
Con l’energia che lo contraddistingue, Paky ha pronunciato dall’alto del palco parole che hanno suscitato reazioni immediate. “Latina, voglio dire solo una cosa: chi non salta adesso è un c… di carabiniere pezzo di m…” è stato il suo incitamento al pubblico presente. Il 24enne rapper, Vincenzo Mattera, è nato a Napoli ma ha vissuto gran parte della sua vita a Rozzano, in periferia milanese. La sua esibizione ha spaziato dai brani come “Auto Tedesca” a “Sharm El Sheikh”, passando per “Blauer” e “Tuta Black”, per concludere con il suo grande successo “Rozzi”. La folla, composta principalmente da giovani, è stata alimentata dal suo carisma, ma ha anche espresso delusione per l’assenza inspiegata di Geolier.
Tuttavia, le parole incendiarie di Paky potrebbero avere conseguenze legali. L’insulto rivolto ai carabinieri, contenuto nella sua esortazione, potrebbe rientrare nel reato di “vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze Armate”. Già i militari hanno preso provvedimenti, presentando una denuncia in merito.
La reazione alle dichiarazioni del rapper non si è fatta attendere. La sindaca di Latina, Matilde Celentano, ha definito quanto accaduto “inaccettabile”, esprimendo solidarietà nei confronti delle forze dell’Arma dei Carabinieri. L’attacco gratuito nei confronti delle istituzioni è stato condannato apertamente e la sindaca ha preso le distanze dalle parole pronunciate.
Anche esponenti politici hanno espresso il loro punto di vista sulla vicenda. Il senatore e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, ha riconosciuto che gli artisti possono talvolta essere sopra le righe, ma ha sottolineato che ciò non giustifica il mancato rispetto delle basi dell’educazione e del rispetto. Anche l’Udc ha condannato il linguaggio usato da Paky, definendolo un “attacco gratuito” a una delle istituzioni che garantiscono la libertà e la convivenza civile, i Carabinieri.
Il caso solleva questioni importanti sulla libertà artistica e il rispetto delle istituzioni, mentre la possibilità di un reato di vilipendio della Repubblica getta ombre sulla situazione. La vicenda dimostra ancora una volta come le parole pronunciate in un contesto pubblico possano avere un impatto significativo e generare reazioni e conseguenze che vanno oltre il palcoscenico.