Il genere true crime divide: c’è chi lo trova affascinante e chi lo reputa morboso. Ma cosa succede quando la rappresentazione del dolore reale va oltre il limite della decenza? Oz Perkins, la mente dietro il successo horror Longlegs, ha una posizione chiara e decisa in merito.
L’Opinione Tagliente di Oz Perkins sul True Crime Netflix
Quando TMZ ha chiesto a Oz Perkins se avrebbe guardato Monster: The Ed Gein Story di Ryan Murphy su Netflix, la risposta è stata un sonoro e disgustato “no”. Il regista, figlio dell’iconico Anthony Perkins (il Norman Bates di Psycho), non ha peli sulla lingua riguardo la serie.
Perkins ha spiegato di non voler sostenere contenuti che trasformano il vero crimine in qualcosa di “glamorous and meaningful”, svuotandolo di contesto e giocando “per la squadra sbagliata” con la “Netflix-izzazione del dolore reale”. La serie, che esplora anche l’impronta culturale di Ed Gein, è per lui una “gory revel”.
Arte Autentica Contro Sensazionalismo sul Grande Schermo
Nonostante i suoi film come Longlegs e l’adattamento di The Monkey siano carichi di scene intense, Perkins sottolinea che si tratta di opere di pura finzione. Al contrario, la serie su Ed Gein, che tocca persino la figura di suo padre, viene percepita come una celebrazione macabra della sofferenza.
Perkins sogna un cinema che si spinga “dietro il velo nell’ignoto”, esplorando l’amore attraverso “un’arte espansiva e nuova”. Il suo prossimo film, Keeper, un horror surrealista con Tatiana Maslany e Rossif Sutherland, promette di seguire questa filosofia creativa.
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