Preparatevi a volare (di nuovo!) nel fantastico mondo di Berk, perché il remake live-action di How to Train Your Dragon è in arrivo e sta già facendo scintille, non solo per i draghi. L’attesa è alta per vedere i nostri eroi preferiti prendere vita, ma, come spesso accade con le rivisitazioni di franchise amati, non mancano le discussioni accese. Al centro di una recente ondata di polemiche c’è l’attrice scelta per un ruolo chiave, che ha deciso di affrontare la questione a testa alta.
Nico Parker vs Hater: Il ‘Caso’ Casting Astrid nel remake
Non appena è stato annunciato che Nico Parker avrebbe interpretato il ruolo di Astrid, la forte e coraggiosa vichinga (e interesse amoroso di Hiccup, che sarà interpretato da Mason Thames), una parte del web si è scatenata. Il motivo? Apparentemente, l’attrice non corrisponderebbe all’immagine “esatta” del personaggio animato, noto per avere pelle chiara, occhi azzurri e capelli biondi. Sì, nel 2024 c’è ancora chi fa polemica per queste cose. Nonostante il film sia diretto dal talentuoso Dean DeBlois, già dietro i capitoli animati, è il casting ad aver rubato la scena, purtroppo in negativo per alcuni.
La risposta epica di Nico Parker che zittisce le critiche
Ma come ha reagito Nico Parker a questo fuoco incrociato di critiche, che in alcuni casi sfociano apertamente nell’odio? L’attrice ha affrontato l’argomento con il Times of London e la sua posizione è cristallina e potente. “C’è chi ama profondamente i film animati e vorrebbe vederne una copia carbone”, ha commentato con una punta di ottimismo, aggiungendo la speranza che anche loro “possano guardare la nuova versione e trovare comunque qualcosa da amare”. Una speranza legittima, dato che l’originale è considerato un capolavoro d’animazione e le aspettative sono enormi.
Quando l’inclusività fa arrabbiare… e perché non dovrebbe importare
Il punto dolente per gli hater sembra essere la percepita mancanza di fedeltà estetica al personaggio animato, in un’epoca in cui le parole “inclusione” e “diversità” scatenano reazioni spropositate online. Ma la risposta di Nico Parker a questa specifica fetta di critiche è stata ancora più diretta. “Per quelli che odiano l’inclusività, che odiano il cambiamento… quando si tratta di quel lato della faccenda, semplicemente non mi importa“. Una dichiarazione forte e liberatoria. Ha poi rincarato la dose con una logica impeccabile: “Se non darei valore alla tua opinione sulla maggior parte delle cose nella vita, non posso certo dare valore alla tua opinione sui miei capelli. Se lo facessi, impazzirei”. Un vero e proprio schiaffo morale a chi basa il proprio giudizio su pregiudizi superficiali.
Draghi, Vichinghi e storia (quella vera): Perché la polemica non regge
Questa reazione spropositata è resa ancora più assurda se si considera il contesto. Innanzitutto, stiamo parlando di un film con draghi che sputano fuoco che convivono con esseri umani. La pretesa di un realismo assoluto basato sull’animazione originale sembra quantomeno fuori luogo. Ma c’è di più: se proprio vogliamo parlare di storia (anche se Berk è un’isola immaginaria), la cultura vichinga, contrariamente a certi stereotipi, era molto più diversificata di quanto comunemente si creda. Durante le loro esplorazioni e conquiste, i Vichinghi entrarono in contatto e si mescolarono con popolazioni diverse in tutto il mondo conosciuto, persino con culture asiatiche e native americane. Quindi, paradossalmente, un casting più vario potrebbe rendere la rappresentazione di Berk più storicamente plausibile, non meno. Ma alla fine, è un film con i draghi. E Nico Parker è un’attrice di talento pronta a dare il massimo per il ruolo.
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