In una lunga intervista al Corriere della Sera, Mogol (Giulio Rapetti) torna a parlare del suo leggendario sodalizio con Lucio Battisti, chiarendo molti dei fraintendimenti che da anni circondano la loro storia artistica e personale. Il paroliere, oggi tra le figure più autorevoli della musica italiana, ha ripercorso la sua carriera e il rapporto con l’amico e collega, anticipando anche l’uscita del suo nuovo libro Senza Paura. La mia vita, prevista per il 14 ottobre 2026.
Mogol su Battisti: La vera causa della rottura
Il loro sodalizio si interruppe nel 1980, ma non per contrasti personali. Mogol racconta che la separazione nacque da divergenze economiche sulla ripartizione delle quote di una nuova società: dovevano essere paritarie, ma Battisti cambiò idea dopo qualche giorno. Nessun rancore, nessuna influenza esterna — solo una scelta professionale diversa.
Battisti, un artista libero e generoso
Mogol respinge anche l’immagine di un Battisti tirchio o distante. Ricorda invece episodi in cui l’artista rifiutò grandi offerte pur di difendere la propria libertà creativa: una da Paul McCartney per un tour e una da Gianni Agnelli per un concerto privato a Torino. Per Battisti, spiega, “l’arte non era in vendita”.
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