Una svolta positiva nell’acceso confronto tra Lino Banfi e Mark Zuckerberg: l’iconico attore italiano ha ottenuto la vittoria nella sua battaglia legale contro il fondatore di Facebook, riportando online la sua pagina ufficiale. La vicenda aveva sollevato diverse polemiche, dopo che il celebre social network aveva deciso di chiudere il gruppo “Noi che Amiamo Lino Banfi Official” adducendo come motivo “incitamento all’odio e alla violenza”.
Lino Banfi Trionfa: La Sua Pagina Facebook Torna Online Dopo la Censura di Zuckerberg
Solo pochi giorni fa, Lino Banfi aveva espresso la sua indignazione nei confronti di Zuckerberg tramite una lettera pubblicata sul Corriere della Sera. Nella lettera, l’attore aveva spiegato come la piattaforma Meta (ex Facebook) avesse censurato il suo gruppo, che contava ben 27.605 iscritti da tutto il mondo. La motivazione addotta era la presenza di frasi che risultavano “contrarie agli standard della community in materia di istigazione alla violenza”, oltre a un presunto “incitamento all’odio”, che andava in contrasto con il divieto di condividere scene di nudo. Questo fatto aveva scatenato un acceso dibattito sulle politiche di moderazione del social network.
Tuttavia, la determinazione e il coraggio di Lino Banfi hanno ottenuto un risultato straordinario: la sua pagina Facebook è stata riattivata. L’incidente rappresenta una clamorosa ammissione di errore da parte di Facebook, poiché l’algoritmo del sito aveva evidentemente compiuto una valutazione erronea dei contenuti del gruppo dedicato all’attore. Alle 18:43 del 17 agosto 2023, la pagina è tornata online, segnando una vittoria per Lino Banfi e per tutti coloro che avevano sostenuto la causa.
Calogero Vignera, creatore e amministratore del gruppo “Noi che Amiamo Lino Banfi Official”, ha espresso la sua sorpresa e soddisfazione per il ripristino della pagina. Vignera ha affermato di non aver mai ricevuto risposte da Facebook in passato, nonostante i suoi tentativi di ottenere spiegazioni riguardo alle chiusure precedenti. Questa volta, il risultato è stato differente, con il social network che ha riconosciuto l’importanza culturale e l’umorismo delle frasi a doppio senso dell’attore.
Le celebri battute come “Gli spezzo pure la noce del capocollo!”, “Che chèzzo ne so io, non ch’anno sesso, sono ricchioni va bene?” e “Zio Lino, di che sesso sono le tartarughe?” sono state considerate in modo diverso, sottolineando come queste frasi non incitino affatto alla violenza. Lino Banfi, noto per il suo stile comico unico e irresistibile, è riuscito a far valere la sua posizione e a dimostrare che le sue espressioni umoristiche non sono in alcun modo offensiva o pericolose.