La Disney Pixar ha caricato troppo di lavoro i dipendenti per produrre Inside Out 2

La Pixar di oggi: crisi creativa e pressioni lavorative dietro il successo di Inside Out 2

Immagine Foto La Disney Pixar ha caricato troppo di lavoro i dipendenti per produrre Inside Out 2

C’è stato un tempo in cui la Pixar era sinonimo di libertà creativa, un’azienda dove artisti e registi potevano dar vita a capolavori in un ambiente di lavoro stimolante. La sede di Emeryville veniva descritta come un luogo di innovazione, dove la tecnologia era al servizio delle idee, e lavorare per Pixar era il sogno di ogni aspirante cineasta. Tuttavia, oggi la realtà sembra essere cambiata.

Il declino dell’ambiente di lavoro e la crisi creativa

Il primo segnale che la Pixar non fosse più il paradiso creativo di un tempo è stato l’allontanamento di John Lasseter a causa di comportamenti inappropriati nei confronti dei colleghi. Questo evento ha fatto emergere una nuova immagine dello studio: non più un rifugio di libertà artistica, ma un’azienda in difficoltà, scossa da una serie di problemi interni. Un’inchiesta di IGN ha svelato il clima di lavoro dietro il successo di Inside Out 2, evidenziando le condizioni lavorative degli animatori: turni massacranti, continui cambiamenti nella direzione del progetto e una pressione enorme per salvare il futuro della Pixar.

Inside Out 2: una scommessa vitale per Pixar

Inside Out 2 era il film che la Pixar non poteva permettersi di sbagliare. Dopo una serie di insuccessi, a partire dalla pandemia, con film distribuiti su Disney Plus che non riuscivano a consolidare il marchio al botteghino, la casa di produzione era in crisi. Lightyear fu un colpo duro, mentre Elemental riuscì a recuperare solo parzialmente, senza raggiungere le aspettative economiche. Il regista Pete Docter dichiarò apertamente che, se Inside Out 2 non avesse funzionato, lo studio avrebbe dovuto ripensare radicalmente la propria strategia. In altre parole, la Pixar sarebbe potuta non essere più la stessa.

Pressioni e precarietà: il futuro incerto di Pixar

Dietro il trionfo commerciale di Inside Out 2, la situazione all’interno dello studio sembra tutt’altro che rosea. Un ex dipendente ha dichiarato che, mentre la Disney investiva miliardi in progetti come Fortnite, una frazione di quella somma avrebbe potuto salvare i posti di lavoro in Pixar. Queste affermazioni riflettono un clima di crescente malcontento, con pressioni già forti su progetti futuri come Elio, dove gli animatori sono schiacciati dal carico di lavoro e dalla mancanza di una direzione creativa chiara. Pete Docter stesso sembra sovraccarico, senza una progettualità che permetta allo studio di correre i rischi necessari per tornare ai fasti di un tempo.

Un futuro incerto per la creatività Pixar

Mentre i vertici festeggiano gli incassi, la realtà negli uffici della Pixar è ben diversa: precarietà, ansia lavorativa e un senso di abbandono sono diventati la norma. Le emozioni di paura e insicurezza che pervadono lo studio probabilmente non troveranno spazio in un possibile Inside Out 3, ma restano un segnale preoccupante di un’azienda che ha perso il suo spirito originario.

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