Il regista originale di The Crow, Alex Proyas, trolla il reboot del 2024

Il Corvo del 2024, ecco cosa ne pensa il regista Alex Proyas.

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Il tentativo di reboot di “The Crow” (2024), che mirava a rinvigorire l’interesse per il franchise, si è rivelato un fallimento clamoroso sia in termini di critica che di incassi. Con un guadagno di soli 4,6 milioni di dollari su un budget di 50 milioni, il film ha subito una delle peggiori performance dell’anno al box office. Questo disastro ha attirato critiche feroci, incluso quelle del regista dell’originale del 1994, Alex Proyas, che non ha esitato a manifestare il suo disappunto.

Il Regista de Il Corvo originale, ha parlato del film reboot del 2024

Proyas, noto per la sua visione unica e la realizzazione del film originale, ha usato i suoi canali social per esprimere in modo sarcastico il suo pensiero sul remake, definendolo “un cinico tentativo di accaparrarsi soldi” e aggiungendo con ironia che “non c’è molto denaro da accaparrarsi, a quanto pare.” Il regista non si è limitato a esprimere il suo disappunto, ma ha anche condiviso reazioni negative dei fan e recensioni critiche del reboot, celebrando al contempo il suo film del 1994 come un’opera indelebile.

Una delle storie più toccanti condivise da Proyas riguarda un fan che ha un tatuaggio del film originale e che usava guardare “The Crow” (1994) per calmarsi durante la sua infanzia, un legame speciale con suo padre, che è poi scomparso. Questo aneddoto ha sottolineato il significato profondo che il film originale ha per molti spettatori, collegandosi anche alla tragica eredità di Brandon Lee, che perse la vita durante le riprese del film.

Proyas ha più volte ribadito che la sua versione di “The Crow” è più di un semplice film: rappresenta l’eredità di Brandon Lee, un’icona della cultura gotica della Generazione X, e un esempio di come un film di genere a basso budget possa diventare una grande IP di successo. La sua critica al reboot si fonda proprio su questo concetto, ritenendo che il nuovo film non abbia rispettato il significato storico e culturale dell’originale. In precedenti dichiarazioni, Proyas ha manifestato il suo dispiacere nel vedere il reboot ricevere una risposta così negativa, sottolineando che “The Crow” dovrebbe rimanere un tributo a Brandon Lee e non essere strumentalizzato per fini commerciali.

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