Un gigante della tv italiana si racconta: Paolo Bonolis, volto storico del piccolo schermo con un passato da conduttore del Festival di Sanremo nel 2005 e 2009, si confessa libero dopo la scadenza del suo contratto con Mediaset il 30 giugno 2024. Al Festival di Giffoni, Bonolis ha toccato diversi temi, non risparmiando critiche alle ultime edizioni del Festival di Sanremo e difendendo i suoi programmi da accuse di “tv spazzatura”.
Critiche alla tv spazzatura e difesa del pubblico:
Bonolis non è nuovo alle critiche, soprattutto per alcuni dei suoi programmi più noti come “Ciao Darwin”. Ma il conduttore non ci sta: “Non tutto è educativo, non tutto è spazzatura. In tv c’è di tutto, sta al pubblico scegliere cosa guardare. La televisione può dare, ma non togliere: basta spegnere.”
Stoccata al Festival di Sanremo:
Bonolis, due volte conduttore del Festival della canzone italiana, ha espresso la sua opinione sulle ultime edizioni: “I grandi ospiti non ci sono più, forse perché costano troppo. Visto che non c’è controprogrammazione, basta fare lunghe puntate di Domenica In con una gara canora in mezzo. Potrebbe essere questo il ragionamento, ed è economicamente legittimo.”
Un Festival snaturato:
Secondo Bonolis, il Festival ha perso la sua identità: “Un evento come il Festival di Sanremo deve essere un evento vero e proprio. Deve offrire qualcosa di speciale che la tv italiana non può dare nei mesi precedenti.”
I suoi Festival innovativi:
Le edizioni di Sanremo condotte da Bonolis nel 2005 e 2009 rimangono per lui dei punti di svolta: “Nel 2005 abbiamo cambiato radicalmente il Festival. Mi è stata data la possibilità di farlo. Dopo tanti anni l’orchestra è stata portata nel golfo mistico, una scelta che a livello di immagine è stata la migliore che si potesse fare.” E a lui si deve anche l’introduzione della serata duetti e cover: “Nel 2005 ho proposto ai cantanti in gara di divertirsi a fare una ‘fantasia’ su un loro brano. Un’idea che ha avuto un grande successo.”
Un futuro incerto:
Non è chiaro cosa riserva il futuro a Bonolis dopo la sua uscita da Mediaset. Ma una cosa è certa: la sua voce, sempre graffiante e sincera, continuerà a farsi sentire nel panorama televisivo italiano.