28 Years Later: chi è Jimmy Crystal? Boyle e Garland sul personaggio che inquieta

Il finale di 28 Years Later introduce Jimmy Crystal, scatenando dibattiti per una somiglianza inquietante. Ecco cosa dicono regista e sceneggiatore sul personaggio.

Immagine Copertina «28 Years Later: chi è Jimmy Crystal? Boyle e Garland sul personaggio che inquieta»

Dopo quasi vent’anni, la saga horror post-apocalittica di 28 Giorni Dopo è tornata con il suo attesissimo sequel, 28 Anni Dopo. La pellicola ci riporta in un Regno Unito segnato dagli eventi del virus Rage, seguendo le vicende di Spike, un adolescente che si avventura nella terraferma infestata. Ma nonostante la minaccia degli infetti evoluti sia più terrificante che mai, è un nuovo personaggio introdotto proprio alla fine del film a generare il dibattito più acceso, specialmente tra il pubblico britannico.

Finale 28 Years Later: L’apparizione shock di Jimmy Crystal

Il colpo di scena che chiude 28 Anni Dopo è l’arrivo in scena di Jimmy Crystal, interpretato da Jack O’Connell. Questo individuo misterioso salva Spike da un gruppo di infetti, ma il suo aspetto (in particolare la tuta sportiva) e il suo comportamento ambiguo hanno immediatamente acceso un campanello d’allarme in molti spettatori nel Regno Unito. L’introduzione di questo personaggio non è casuale; l’epilogo del film getta le basi per il prossimo capitolo, già annunciato con il titolo provvisorio 28 Years Later: Bone Temple, suggerendo che Jimmy Crystal potrebbe assumere un ruolo centrale, forse come leader di un gruppo o di una setta, i ‘Jimmies Gang’. Ci sono anche riferimenti a lui nel corso del film, inclusa una scritta minacciosa su un muro che recita: “Ecco, Jimmy, viene con le nubi”. Un dettaglio cruciale è che Jimmy viene identificato come il bambino che appare nei titoli di testa del primo film, intento a guardare i Teletubbies poco prima di essere travolto dall’epidemia.

Perché il look di Jimmy Crystal ha scioccato il pubblico UK?

È proprio la combinazione del suo aspetto distintivo – la tuta sportiva, una sorta di parrucca bionda e vistosi gioielli – insieme alla sua aura sinistra e all’implicazione di essere un leader carismatico (ma pericoloso) a far scattare la speculazione. Molti nel Regno Unito hanno immediatamente colto una somiglianza, per loro inquietante, con la figura di Jimmy Savile. Per chi non lo conoscesse, Savile è stato una celebrità della TV britannica per decenni (lavorando anche per la BBC) la cui oscura e terrificante doppia vita è emersa solo dopo la sua morte nel 2011, con centinaia di accuse di abusi sessuali, molti dei quali su minori. Questa parte terribile della storia recente del Regno Unito ha reso la potenziale allusione, vista da alcuni spettatori, particolarmente disturbante.

Boyle e Garland commentano la presunta ispirazione

Interrogati da Business Insider proprio su questa presunta connessione tra Jimmy Crystal e Jimmy Savile, il regista Danny Boyle e lo sceneggiatore Alex Garland hanno risposto in modo cauto e un po’ criptico, senza confermare esplicitamente la fonte d’ispirazione, ma lasciando intendere la complessità del personaggio. Garland ha riflettuto su come il film, e l’eventuale trilogia, guardi al passato e al futuro, e a come la memoria collettiva possa essere selettiva, amnesica e persino ‘sbagliata’ nel tentativo di costruire un mondo migliore. Ha poi descritto Jimmy come un “caleidoscopio allucinato e fottuto”. Boyle, dal canto suo, è stato leggermente più diretto, affermando che Jimmy è “tanto legato alla cultura pop quanto all’abbigliamento sportivo, al cricket, al sistema onorifico”. Ha spiegato che il personaggio “si contorce in questa memoria parziale, aggrappandosi alle cose per poi ricrearle come un’immagine per i seguaci”.

Le implicazioni tematiche: tra memoria, potere e corruzione

Basandosi sui commenti dei creatori, sembra chiaro che Jimmy Crystal non è semplicemente un nuovo cattivo, ma un personaggio denso di significati. La sua connessione con il passato (il bambino del primo film) suggerisce che la sua personalità attuale sia plasmata dal trauma e dalla distorsione della realtà. Il fatto che Boyle abbia precedentemente dichiarato che il sequel esplorerà la “natura del male” si allinea perfettamente con la figura sinistra di Jimmy e del suo seguito. Considerando la tendenza di Garland a intessere storie con sottotesti tematici complessi, è plausibile che 28 Years Later: Bone Temple possa affrontare temi come la corruzione, l’abuso di potere e come figure carismatiche possano manipolare la memoria e la percezione collettiva. La scena dei Teletubbies nel primo film, accostata alla figura adulta di Jimmy, potrebbe alludere alla perdita dell’innocenza o a come il trauma infantile si manifesti in forme distorte.

Un cliffhanger che fa discutere e setta il futuro della saga

Indipendentemente dall’interpretazione esatta o dalla conferma ufficiale delle ispirazioni, l’introduzione di Jimmy Crystal ha indubbiamente raggiunto l’obiettivo di creare un cliffhanger memorabile e dibattuto. Ha messo in luce la differenza di reazione tra il pubblico americano, forse solo perplesso dal cambio di tono, e quello britannico, colpito da una potenziale (e dolorosa) eco culturale. Il personaggio è destinato a essere un punto focale di discussione e speculazione in attesa del prossimo film, che dovrebbe svelare la vera natura di Jimmy e della sua ‘gang’. Un segnale chiaro che, nella saga di 28 Giorni Dopo, il male non si limita agli infetti che corrono veloci. La buona notizia per i fan è che non dovremo attendere altri diciotto anni: 28 Years Later: Bone Temple è atteso nelle sale per il 16 gennaio 2026.

Il finale di 28 Anni Dopo è solo l’inizio del mistero che circonda Jimmy Crystal. Continuate a seguirci su Mister Movie per tutte le notizie, gli aggiornamenti e gli approfondimenti esclusivi sulla saga e sul futuro del cinema di intrattenimento!