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Salma Hayek e Vincent Cassel in The Tale of Tales

Salma Hayek e Vincent Cassel in The Tale of Tales

Salma Hayek e Vincent Cassel in The Tale of TalesTra il 1634 e il 1636, Giambattista Basile, scrittore italiano vissuto nell’epoca barocca, scrisse “Lo Cunto de li Cunti ovvero lo trattenimento de peccerille” (“Il racconto dei racconti ovvero il trattenimento dei piccoli”), una raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana altrimenti detta “Pentamerone”. L’opera riprende la struttura del “Decamerone” di Boccaccio e le fiabe vengono narrate nel corso di cinque giorni da dieci novellatrici differenti.

Benedetto Croce in persona si occupò della traduzione dell’opera in italiano e si riferì ad essa come al libro più antico e artistico fra tutti i manoscritti di fiabe popolari.

Salma Hayek e Vincent Cassel in The Tale of Tales

“Lo Cunto de li Cunti” ebbe grande risonanza anche grazie ai Fratelli Grimm che lo chiamarono la prima raccolta nazionale di fiabe e tra le storie raccontate al suo interno trovarono le prime versioni conosciute di “Raperonzolo” e “Cenerentola”.

Oggi, Matteo Garrone, regista di “Gomorra (2008) e “Reality” (2012) entrambi vincitori del Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes, ha deciso di portare sul grande schermo tre delle fiabe narrate da Basile. Quali siano delle 50 ancora non si sa, in compenso sono stati resi noti i nomi di alcuni dei protagonisti ovvero la bellezza latina Salma Hayek (“Un Weekend da Bamboccioni 2”, 2013) e l’attore francese, ex marito di Monica BellucciVincent Cassel che a partire dal 27 Febbraio vedremo nelle sale in “La Bella e la Bestia” , diretto da Christophe Gans.

Salma Hayek e Vincent Cassel in The Tale of TalesMatteo Garrone dirigerà il film basandosi su uno script adattato da lui stesso e le fiabe saranno raccontate in chiave moderna, la Archimede Film si occuperà della produzione mentre la distribuzione su suolo francese verrà affidata alla Le Pacte.

Le riprese di “The Tale of Tales” cominceranno l’estate prossima in Italia.

Garrone non è certo il primo regista italiano che guarda all’America. Prima di lui Gabriele Muccino è sbarcato negli States per dirigere due film campioni d’incassi quali “La Ricerca della Felicità” (2006) e “Sette Anime” (2008), entrambi con Will Smith, e tra poco comincerà le riprese di “Fathers and Daughters” con Amanda Seyfried, Russell Crowe e Aaron Paul.

Anche Paolo Sorrentino, candidato agli Oscar 2014 per “La Grande Bellezza” (2013), dirigerà presto Michael Caine in “In The Future”.

Registi come Garrone, Muccino e Sorrentino dimostrano che il cinema italiano non è fatto solo di cine-panettoni e film comici ma che può raccontare drammatiche parabole umane senza scadere necessariamente nell’idiozia.

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