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Jean-Claude Van Damme & Volvo: The Epic Split

Jeand-Claude Van Damme è uno di quegli indiscussi miti del cinema: quelli che mantengono una precisione corporea di un giovanissimo, anche sopra la soglia dei 50 anni. Volvo ha una storia di automobili di alto profilo e qualità. Volvo Trucks sfodera il primo autocarro nel 1928, e da allora produce mezzi in costante crescita qualitativa. #TheEpicSplit è la sintesi di questi tre elementi.

E’ Jean-Claude Van Damme a far brillare Volvo con un Epic Split

Volvo-Trucks-The-Epic-Split-Van-Damme[1]«Quello che vedete è un corpo scolpito alla perfezione». E non è facile comprendere se Van Damme si stia riferendo a se stesso oppure al profilo degli autocarri, che scorgiamo alle sue spalle. Serve qualche secondo per rendersi conto di che cosa stia effettivamente per accadere, perché l’espressione di Van Damme non lascia trasparire nulla. Il campo di inquadratura si allarga con sapienza degna del cinema e non solo di una breve collaborazione come questa. «Due gambe modellate per sconfiggere le leggi della fisica e una mente in grado di dominare la più epica delle spaccate»; solo qui siamo in grado di intuire che cosa accadrà a breve, e un brivido passa lungo la schiena. L’equilibrio da mantenere, in una condizione simile, è enorme. In bilico, in piedi sugli specchietti laterali di due autocarri che procedono appaiati, in retromarcia. Una minima asperità del terreno, una minima variazione nella velocità, una pur labile mossa inattesa dello sterzo… Van Damme è a braccia incrociate. Non è una posizione per mantenere l’equilibrio, è una posizione di estrema stabilità. Di quelle che si tengono quando di sta fermi… Non quando ci si trova in una condizione del genere.

Invece, è proprio ciò che accade. Un controllo perfetto dell’autocarro Volvo Trucks, che mostra una stabilità e una guidabilità millimetrica, che permette a Van Damme di compiere davvero #TheEpicSplit, talmente tanto epica che rimane persino con il piede sinistro in appoggio solo all’interno. Un controllo che a lui è permesso solo dalla precisione estrema dimostrata da due veicoli di questo genere, quando di solito siamo abituati a pensarli come qualcosa di assolutamente sgraziato e privo di manovrabilità. Ma basta poco più di un minuto per rendersi conto che non sia così, basta rendersi conto di come la posizione dell’attore sia tanto pericolosa quanto assolutamente stabile. Impossibile immaginare una cosa del genere con un altro veicolo di qualsiasi tipo, in questo momento, tanto più se si pensa che è stato tutto effettuato in cosiddetto “one take”, ovvero senza interruzioni, per mostrare davvero quanto sia davvero fluido e preciso il nuovo Volvo FM: se può portare Jean-Claude Van Damme sugli specchietti laterali, può indubbiamente affrontare la maggioranza delle situazioni.

3 Comments
  1. Uno dei miei attori preferiti! E’ strabiliante questo spot, da pensare che è stato girato in Spagna e non in uno studio. Su Youtube si trovano tutti i filmati preliminari. Sembra Matrix!!

  2. Molto bello questo spot (mi sono rilassato guardandomelo una decina di volte!). Bello il design di queste due motrici (meglio del carro piccolo che hanno poiché con proporzioni migliori). Continuo a non capire perché devono caratterizzare il brand con quei due listelli “storti” sono davvero fuori posto (io li rimuoverei al volo). Bella la bocca frontale davvero grande (ma poco caratterizzata).

    Ma cosa vuol dire Volvo?

  3. Ti rispondo io:
    “Il nome Volvo deriva dal latino volvere (rotolare, scorrere) e venne scelto in quanto uno dei due soci fondatori aveva lavorato per la fabbrica di cuscinetti a sfera SKF, che divenne uno dei loro primi clienti. Il simbolo del cerchio con la freccia invece rappresenta l’antico simbolo chimico dell’acciaio, scelto per simboleggiare la resistenza dell’acciaio di ottima qualità utilizzato in Svezia per la produzione di auto. La linea diagonale infine, fu adottata per la necessità tecnica di fissare il simbolo al radiatore. Con il tempo si trasformò in un simbolo decorativo”

    A me non piace, stona, e sa di vecchio si va avanti e il passato non lo si può portare tutto in ogni cosa. Sono cazzate da marketing (evolversi cambiare adeguarsi…questo vale per me).