Manuel Bortuzzo: Un’autobiografia senza Grande Fratello Vip e la sua nuova visione della vita

Ecco perché Manuel Bortuzzo ha deciso di omettere il passato del Grande Fratello.

Immagine Foto Manuel Bortuzzo: Un’autobiografia senza Grande Fratello Vip e la sua nuova visione della vita

Manuel Bortuzzo ha recentemente pubblicato un’autobiografia in cui ha deciso di non menzionare la sua partecipazione al Grande Fratello Vip. Questo periodo, che copre sette mesi della sua vita, è stato volutamente omesso. “Non ho dato spazio volutamente al Grande Fratello, tutto quello che c’era da dire l’hanno già raccontato le telecamere, si è visto tutto. E poi non voglio essere ricordato come il ragazzo del Grande Fratello, vorrei essere considerato l’atleta che raggiunge i suoi obiettivi”, ha spiegato Bortuzzo.

Ecco perché Manuel Bortuzzo ha deciso di omettere il passato del Grande Fratello

Durante il reality show di Canale 5, Manuel ha conosciuto Lulù Selassié, con la quale ha avuto una breve relazione. Tuttavia, attualmente ha dichiarato di essere single e di non avere fretta di trovare l’amore. “Non sono innamorato attualmente. Ma non voglio avere l’ansia di cercare l’amore. Magari tra mezz’ora esco e incontro la donna della mia vita. Sono sereno, arriverà al momento giusto”. Ha inoltre espresso il suo disinteresse per le avventure superficiali, preferendo legami profondi e significativi: “Non me ne faccio niente delle cose superficiali e non le voglio. Per questo ho pochi amici, pochi legami, ma molto profondi, sono legami diventati per me una bella famiglia. Cerco la semplicità nell’amicizia come in amore e cerco profondità”.

Intervistato dal Corriere della Sera, Bortuzzo ha parlato anche della sua vita in sedia a rotelle e delle sfide che deve affrontare quotidianamente. “Non è facile dire addio a una parte di sé nel fiore della giovinezza. Chi capisce questo riuscirà a starmi accanto sempre. Oggi sono più sereno e realista. So che posso essere felice, ma anche completamente disperato, mi accetto in ogni sfaccettatura, per quello che sono. Sento la mancanza di me, devo elaborare il lutto di me stesso, dire addio a una parte di me che è morta. E con questo devo fare i conti sempre, ogni momento della giornata, dalla mattina quando mi alzo, alla sera quando vado a dormire”.

Nonostante le difficoltà, Manuel ha trovato la forza di accettare la sua situazione e di trarne il meglio. “Sì, accetto anche la sedia, perché con la sedia ho fatto molte più cose di quelle che avevo fatto prima. Certo mi sento diverso, ma è normale, in ogni contesto tutti sono in piedi e sono l’unico seduto sulla sedia a rotelle, ma sono anche il primo a fare ironia e battute su di me. […] Per quanto si possa essere maturi, non si è mai pronti a ritrovarsi disabili da un giorno all’altro. Non è paragonabile a nulla, è peggio di un lutto, perché il lutto non tocca il proprio fisico, è come il lutto di sé”.

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